Vacanze di Natale lontani dalla famiglia

 

Ho un animo nostalgico e romantico e, nonostante l’età avanzi, resto sempre molto attaccata alla famiglia, agli affetti e alle tradizioni. Magari sbaglio, forse resto legata esageratamente al passato, ma per me, che amo i viaggi e allontanarmi, diventa difficile non restare con i familiari nel periodo di Natale. Certo sono tantissime le persone, soprattutto giovani, oggi, che non hanno problemi di questo genere, ma non è così per me. L’unica volta che mi sono trovate da amici altrove, la notte del 24 dicembre, non posso certo dire di non essermi divertita, ma mi mancava il nostro albero, i piatti tipici e il sorriso di chi mi ha visto crescere. Mi chiedo allora, sono un caso raro oppure in questo periodo dell’anno ci si scopre ancora più affettuosi e in cerca di chi si conosce da sempre?

E’ vero, ci sono delle controindicazioni, ma si superano facilmente. Il Natale non è mai costituito da una manciata di giorni in cui si resta soli nel proprio nucleo familiare, ma si cominciano ad invitare parenti anche lontani, zii che non si vedono da tempo e conoscenti che pretendono di farti domande inopportune e di ricevere una degna risposta. A volte possono risultare fastidiosi, ma si dimentica tutto con l’apertura dei regali sotto l’albero, quando si è in trepidante attesa per scoprire la sorpresa e magari si finisce a ridere quando si scarta qualche dono curioso.

E’ bello scrutare in questo caso le facce di chi ha trovato qualcosa che aveva già o, peggio, che non gradisce. Ci sono poi i regali riciclati “male”, cioè quelli che si regalano alla persona sbagliata, magari quella stessa che aveva originariamente comprato quel cadeau. Se si è in tanti, soprattutto, è esilarante cercare di capire questi momenti. Io non riesco a rinunciare a tutto questo, anche se mi rendo conto che le stesse scene sono praticamente in ogni casa, ma la mia mia appartiene e continuo ad esserne gelosamente attaccata.

 

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