Oggi non sono troppe le famiglie che nel periodo natalizio preparano il presepe e se lo fanno, di certo quasi sempre lo realizzano in modo tradizionale e forse anche piuttosto velocemente. Tutta l’attenzione è rivolta al coloratissimo albero, tra l’altro dove si può spaziare molto con la fantasia.
Una volta, invece, era esattamente il contrario e sia in casa che fuori si lavorava con grande cura alla riproduzione della Natività. Da allora sono rimasti degli interessanti presepi nel Belpaese. Certamente sono tantissimi, ma tra i più famosi noi ne ricordiamo tre:
Cominciamo con il Museo Nazionale di Firenze dove è ve ne è conservato uno particolarmente prezioso. E’ in ceramica ed è di i Giovanni della Robbia (1469-1529), che fu il primo a diffondere la speciale ceramica colorata inventata dal celebre padre Luca. Per l’epoca era un progetto all’avanguardia, infatti ci sono elementi mai usati prima. Si va dal Bambino che porta un dito alla bocca a San Giovannino e un pastore con la pecora. C’è poi un’altra rappresentazione del genere da tenere in considerazione a Cesenatico (in provincia di Forlì). In realtà, in tal caso c’è una differenza notevole. Gesù, Giuseppe e Maria sono a grandezza umana e con statue di angeli e pescatori posizionati sulle barche nel canale. Attorno non ci sono pecore, ma delfini. Insomma non si può dire che non siano originali. C’è infine un altro presepe notevole che è a Predappio (sempre in provincia di Forlì). qual è la sua peculiarità in questo caso? E’ il più lungo d’Italia e in 10 metri di lunghezza nella zolfatara tra le acque sulfuree con 12 grotte e altrettante scene della natività lascia davvero senza parole. Per questo è sempre tra i più apprezzati. Una idea particolare in uno scenario diverso dal solito. Si è pensato ad un presepe così nel 1981, quando alcuni speleologi portarono in quel luogo una pianta di Stelle di Natale.