tiramisù con pandoro

Come riciclare il pandoro di Natale? Spazio al tiramisù

Nonostante sia passato ormai quasi un mese dal Natale, sicuramente ci sono molte persone che si ritrovano ad avere ancora in casa il pandoro o anche il panettone e stanchi di continuare a mangiarli allo stesso modo, si può pensare ad una ricetta davvero sfiziosa per riciclarli come il tiramisù.

Dolci di Natale avanzati, ricicliamo il pandoro

 

Pandoro o panettone, ognuno ha i suoi gusti. Personalmente non impazzisco affatto per i canditi e quel sapore amarognolo tipico del secondo, per cui preferisco il primo. Lo trovo più delicato e mi piace molto lo zucchero a velo. In effetti, prima non lo gustavo proprio, tuttavia di recente ne ho riscoperto il piacere di mangiarne una fetta per le feste. Come ogni anno, però, vedo in tutte le case la brutta fine dei  dolci natalizi, soprattutto perché ognuno ne porta degli altri quando va a trovare qualcuno. Non soltanto in tempi di crisi ma, praticamente sempre, buttare tanta roba regolarmente pagata non è giusto, anche per rispetto di chi non può permettersi certi lussi. Ecco che, quindi, è importante riciclare il più possibile i dolci, a cominciare proprio dal mio amato pandoro. Le ricette in merito sono tantissime. Vediamone insieme una:

Pandoro ripieno di ribes e crema pasticcera

Il pandoro è uno degli alimenti tipici del Natale, insieme al panettone e quindi anche se dare vita ad un ripieno da mettere all’interno può essere piuttosto calorico, sarete giustificati. Non sono certo giorni in cui si guarda l’ago della bilancia: alla linea ci penserete dopo. Con tale squisitezza natalizia, quindi, potete dare vita agli alberelli con crema pasticcere a ribes per un desser unico che farà impazzire i vostri ospiti e pure il vostro palato. In più, anche a livello estetico il risultato sarà veramente lodevole. Allora mettiamoci al lavoro.

Come preparare il Pandoro

La tipica ricetta di Natale di Verona, non è affatto semplice da preparare, più che altro per i tempi che occorrono per la sua realizzazione, ma la gioia di riuscire a portare in tavola una delizia del palato gradita più o meno a tutti gli invitati, alla fine, farà dimenticare ogni fatica dietro ai fornelli. Le origini del piatto natalizio, sono piuttosto antiche e, quindi, non è facile risalire a chi ha avuto la geniale idea di mischiare questi ingredienti e di dare vita a quello che oggi è un prodotto estremamente commerciale, realizzato da moltissime marche di prodotti alimentari e acquistabile in qualunque supermercato o bar. Si pensa che possa aver trovato le sue radici in Austria, dove si mangiava il “Pane di Vienna”, ottenuto secondo una rielaborazione personalizzata della “brioche” francese. Altri, invece, ritengono che si tratti del “pane de oro” che veniva servito sulle tavole dei più ricchi veneziani. Di certo, viene prodotto sin dall’Ottocento, da quando il 14 ottobre del 1894, Domenico Melegatti, fondatore dell’omonima industria dolciaria, depositò all’ufficio brevetti un dolce morbido e dal caratteristico corpo a forma di stella a otto punte, pensato dal pittore impressionista Angelo dell’Oca Bianca. Ma vediamo come si prepara in modo tradizionale: