La Notte Santa: rime di Natale

Chi crede nel Natale e nel suo significato più profondo, attende con gioia il 24 dicembre non solo per i regali sotto l’albero natalizio o per la consueta abbuffata con amici e parenti ma, soprattutto, perchè la nascita di Gesù Bambino indica rinascita spirituale e regala la sensazione che il periodo successivo posa essere meraviglioso e carico di pace. Ecco un componimento dedicato a queste ore di gioiosa attesa:

Il Natale di Madre Teresa di Calcutta

E’ una donna che ha saputo conquistare tutti, anche chi apparteneva ad altre religioni, ha aiutato i bisognosi e insegnato che l’amore profondo rende certamente grandi. Questa vera e propria eroina morta a fine degli anni Novanta, è Madre Teresa di Calcutta il cui vero nome era Anjeza Gonxhe Bojaxhiu. E’ stata negli anni la fondatrice della congregazione religiosa delle Missionarie della Carità, ma è ricordata da tutti per il suo lavoro a Calcutta. In un luogo in cui la povertà faceva più vittime della guerra, ha donato tutta se stessa e gran parte della vita per cercare, se non di cambiare le cose, almeno di migliorarle. Tra le persone più famose al mondo di sempre, ha anche vinto il Premio Nobel per la Pace nel 1979. In più, il 19 ottobre 2003 è stata proclamata beata da papa Giovanni Paolo II.

La scopa scacciaguai di Natale: come realizzarla

In buona parte dell’Italia e del mondo la scopa “scacciaguai” costituisce un altro simbolo del Natale e viene appesa, quasi sempre, dietro la porta di casa o fra le quattro pareti domestiche come segno di buon auspicio per le feste in arrivo e per l’anno vecchio che se ne va. In vendita, se ne trovano di ogni tipo e misura e alcune sono davvero di pregevole fattura. Tuttavia, se dopo aver scelto il menù natalizio, aver preparato l’albero di Natale e addobbato ogni angolo della vostra dimora, vi restasse tempo e voglia, perchè non provare a realizzarla in casa, scegliendo materiali e colori di vostro gradimento? Vediamo come fare.

Concerti Natale 2011 e Capodanno 2012, Laura Pausini

Dopo un periodo di relativo silenzio Laura Pausini ritorna a far parlare di sè e lo fa in grande, come al solito, comunicando già le date dei concerti di Natale 2011 e Capodanno 2012. La sua nuova avventura live, è molto attesa dai fans che aspettavano già con ansia altre canzoni e news sulla cantante italiana più amata nel Belpaese e all’estero e, per fortuna, non hanno dovuto sfregarsi le mani poi più di tanto. Con i recenti annunci per le prossime feste di fine anno, anzi, è già tempo di pensare alle ferie da scegliere o di raccogliere qualche soldino per poter prendere parte almeno ad una delle mega serata organizzate dall’artista vincitrice di un gran numero di premi nazionali e internazionali, estremamente prestigiosi.

Il Natale in India

Il mondo intero unito in una grande festa che è il Natale: tutti lo conoscono e in molti festeggiano l’evento dei cattolici e mentre nelle case degli italiani e di gran parte dell’Europa si realizza l’albero natalizio, tra decorazioni e accessori, anche l’India si prepara al periodo gioioso. A Goa, ad esempio, si cominciano ad addobbare interni ed esterni delle abitazioni per celebrare il Natale al caldo. Avendo un clima tropicale l’area viene baciata dai raggi del sole e da spiagge piene di turisti che vogliono prendere la tintarella. Per questo dicembre qui è alta stagione, con i prezzi che volano alle stelle, ma questo non scoraggia i viaggiatori che vogliono trascorrere le ferie in un angolo di globo così spirituale. Se questa è la vostra intenzione, meglio pensarci prima, perchè alberghi e resort rischiano di essere pieni.

Natale: leggenda della Befana

La Befana, nell’immaginario collettivo è una simpatica vecchina che però resta più misteriosa di Babbo Natale, più riservata e con una storia che quasi nessunio conosce. Ciò che sanno i bambini, è che porta dei doni che mette dentro una calza gigante che quasi tutti sistemano vicino al proprio camino dopo Natale. A parte qualche piccolo giocattolo, non manca mai di lasciare caramelle e dolcetti e, per i più cattivi, anche del carbone dolce. Vestita sempre di stracci si sposta a cavallo di una scopa. Ma vediamo cosa dicono i racconti di lei:

Racconto di Natale di Dino Buzzati

Tetro e ogivale è l’antico palazzo dei vescovi, stillante salnitro dai muri, rimanerci è un supplizio nelle notti d’inverno. E l’adiacente cattedrale è immensa, a girarla tutta non basta una vita, e c’è un tale intrico di cappelle e sacrestie che, dopo secoli di abbandono, ne sono rimaste alcune pressoché inesplorate. Che farà la sera di Natale – ci si domanda – lo scarno arcivescovo tutto solo, mentre la città è in festa? Come potrà vincere la malinconia? Tutti hanno una consolazione: il bimbo ha il treno e pinocchio, la sorellina ha la bambola, la mamma ha i figli intorno a sé, il malato una nuova speranza, il vecchio scapolo il compagno di dissipazioni, i1 carcerato la voce di un altro dalla cella vicina. Come farà l’arcivescovo? Sorrideva lo zelante don Valentino, segretario di sua eccellenza, udendo la gente parlare così. L’arcivescovo ha Dio, la sera di Natale. Inginocchiato solo soletto nel mezzo della cattedrale gelida e deserta a prima vista potrebbe quasi far pena, e invece se si sapesse! Solo soletto non è, non ha neanche freddo, né si sente abbandonato. Nella  Dio dilaga nel tempio, per l’arcivescovo, le navate ne rigurgitano letteralmente, al punto che sera di Natale le porte stentano a chiudersi; e, pur mancando le stufe, fa così caldo che le vecchie bisce bianche si risvegliano nei sepolcri degli storici abati e salgono dagli sfiatatoi dei sotterranei sporgendo gentilmente la testa dalle balaustre dei confessionali.

Così, quella sera il Duomo; traboccante di Dio. E benché sapesse che non gli competeva, don Valentino si tratteneva perfino troppo volentieri a disporre l’inginocchiatoio del presule. Altro che alberi, tacchini e vino spumante. Questa, una serata di Natale. Senonché in mezzo a questi pensieri, udì battere a una porta. “Chi bussa alle porte del Duomo” si chiese don Valentino “la sera di Natale? Non hanno ancora pregato abbastanza? Che smania li ha presi?” Pur dicendosi così andò ad aprire e con una folata divento entrò un poverello in cenci.

Proverbi di Natale e detti tradizionali

Ogni occasione, sin dall’antichità, è stata buona per scatenare la saggezza popolare e per far si che i più anziani ricordassero proverbi e vecchi detti in rima, assolutamente veri e inerenti all’occasione. In questo, senso, quindi, una festività fondamentale durante l’anno come il Natale, non poteva fare eccezione ed ecco, quindi, una serie di frasi a tema che ne celebrano in modo alternativo ogni aspetto: