Natale, quando arrivi?

 

Non vorrei essere incontentabile e mi piace vivere il mio tempo giorno per giorno, senza rischiare di saltare emozioni per viverne altre, tuttavia ho un pizzico di nostalgia del Natale. Sarà il caldo insopportabile che non si riesce a placare, soprattutto in città, ma mi rendo conto che quando fa freddo cercare tepore tra le quattro pareti domestiche è quanto di più romantico ci sia. Come sarà questo Natale? Mi chiedo: riusciremo a festeggiare magari in modo più sobrio o saremo davvero senza una lira, devastati dalle troppe tasse? Alla profezia dei Maya non voglio credere, ma spero davvero che possano almeno non toglierci il piacere di festeggiare la nascita di Gesù Bambino, a modo nostro. Si è vero, abbiamo perso lo spirito iniziale dell’evento, il consumismo è diventato eccessivo ma in quei giorni ci rilassiamo dimenticando problemi e ansie e ci dedichiamo un attimo di evasione totale. Un pò in fondo come le ferie estive.

Natale o estate?

 

Sembra una domanda poco pertinente, eppure io me la pongo spesso. Si perché il Natale, per me, e penso anche per tanti altri che hanno la mia stessa mentalità è più una suggestione che un evento e non solo per l’alone di spiritualità che lo interessa. Dimenticando per un attimo che, almeno dalle nostra parti, la fine dell’anno è interessata dall’inverno, mentre nella bella stagione la colonnina di mercurio sale a dismisura si tratta dei momenti, probabilmente, più speciali dei dodici mesi. A questo punto: è meglio il 25 dicembre o il 15 agosto?. Uno dei motivi che li lega è poi anche la possibilità di fare una vacanza, che non è poco.

Il Natale di chi non lo ama

 

La mia domanda è sempre stata la stessa: “perché”? Come si fa a non amare il Natale, se non si hanno dei grandi dolori recenti a bloccare di fatto la propria voglia di vivere? Come è possibile non sentire quell’ondata di gioia e vitalità che invade tutti coloro che sono pronti a vivere la festa al meglio? Ho cominciato a cambiare idea, dopo aver avuto modo di conoscere delle persone che mi hanno spiegato a fondo certi dettagli che, purtroppo, mi sfuggivano. Ripensare al passato, alla propria infanzia, a quando tutto è semplice e non si può non essere felici e poi accorgersi che tutto intorno è incerto e non di sicuro semplice come si pensava. Le disillusioni sono arrivate e non sempre si accettano di buon grado. Se oggi si vedono le cose in modo obiettivo, il tutto è il risultato di ciò che è avvenuto ieri, un processo di cambiamento profondo e una capacità di vedere oltre la massa.

Natale da soli: è davvero così triste?

 

Si fa da sempre un gran parlare sulle festività natalizie che vanno trascorse con i parenti in una delirante allegria, tra abbuffate e regali da scartare. Per questioni lavorative, economiche o per esigenze personali, però, non sempre è così semplice spostarsi e stare tutti insieme, soprattutto se si vive in città lontane. Il Natale da soli è davvero triste? In effetti, senza i propri cari accanto può essere fastidioso, ma dipende sempre dai casi. Restare con i propri compagni di vita e i figli ad aprire i doni, a cucinare e a giocare a tombola, può comunque trasformarsi in una esperienza serena, in vista di altre partenze. Senza contare che non di rado ci sono degli amici soli, che non aspettano altro che un invito di questo genere.

Natale e i buoni sentimenti: se fossero reali?

 

L’aria che pervade il periodo di festa è quella: felicità, sorrisi, parole sussurrate, litigi scongiurati e gentilezze che, di solito, non si concedono a nessuno. Si è vero, a vedere da fuori certe scene non si riesce a credere che non si tratti di una finzione, decisa chissà da chi e perpetrata da anni da mezzo mondo. Eppure anche io, forse presa da questa febbrile attesa verso l’evento più bello dell’anno, non voglio vedere tutto con il solito cinismo e torno a chiedermi se per caso non possa esserci qualcosa di reale in tutto questo. Mi spiego meglio. Il bene e il male sono dentro di noi, dentro tutti e su questo non c’è dubbio. Siamo noi a decidere quale di questi sentimenti far prevalere, non rendendoci conto che i sentimenti positivi, hanno un effetto benefico in generale su tutta la nostra vita.

La nostalgia del Natale dopo le feste

 

Si, è vero non tutti amano il Natale. Qualcuno, anzi, lo detesta e non vede l’ora che passi il ciclone di regali, pranzi, abbuffate e incontri con parenti che nel resto dell’anno non si guardano nemmeno. Ecco, dunque, che mentre da un lato si fa strada la tendenza di odiare un evento che è diventato più legato al consumismo che ad altro, ci sono anche moltissime persone, come me, che non smettono di sentire una gioia dentro quando si avvicina il 25 dicembre. Non è per i regali da comprare e ricevere, per i giorni di ferie o per gli incontri per gli auguri natalizi. Non lo so ben spiegare, ma l’atmosfera per un’unica volta in 12 mesi diventa magica, quasi fuori dal tempo e tutto sembra essere meraviglioso. Si cerca di dimenticare tutto ciò che ci fa soffrire e l’atteggiamento è certamente più positivo.

Natale: una festa che conquista tutti, o quasi

Ricordi dolorosi che coincidono con un periodo gioioso in cui ognuno si sforza di essere felice per forza, un consumismo eccessivo imperante o “l’obbligo” di ritrovarsi con amici e parenti e brindare e festeggiare, quando si vorrebbe rimanere per qualche giorno a riposarsi. L’atmosfera di Natale non cattura proprio tutti e per chi non sente questo momento come il più bello dell’anno, è una vera tortura dover cercare regali, preparare la casa con decorazioni a tema e addobbare l’albero. In più, basta uscire per ritrovarsi immmersi in una atmosfera da fiaba, con canti tradizionali natalizi che si diffondono pure all’esterno dei principali centri commerciali.