Novella natalizia di Feodor Dostoevskij: parte prima

 

Non c’è niente di meglio nel periodo natalizio, di una bella favola da leggere tutti insieme mentre fuori nevica. Non importa la vostra età, basta mettere il cuore in ciò che si sta per raccontare. Noi oggi vi riportiamo una Novella natalizia di Feodor Dostoevskij che per comodità abbiamo diviso, ma che resta splendida e sempre attuale:

Il più bel racconto di Natale: Judeke e il violino

Il Natale e l’arte: avete mai pensato che hanno qualcosa in comune? In entrambi i casi si prova una grandissima gioia e senso di ispirazione e anche per le feste in arrivo, siamo già trepidanti e pronti a comprare regali, rinnovare gli addobbi natalizi e abbuffarci prendendo almeno un paio di chili. Nel frattempo, per meglio entrare in questo spirito natalizio, ecco una delle più belle favole a tema che siano mai state scritte:

I fili d’oro: il racconto dell’albero di Natale

Come sarà il vostro albero di Natale 2011? Siete già pronti ad immergervi nel clima di festa? Le tendenze stavolta sembrano portare a colori decisamente fashion dal viola al fucsia, ma questo non significa che si deve rinunciare alle gradazioni cromatiche della tradizione i classici rosso, oro, argento e blu. Fantasia e creatività del resto sono al primo posto e chi lo dice poi che non potete addobbarlo con delle creazioni realizzate direttamente da voi? Intanto in attesa di tirare fuori quello dello scorso anno o acquistarne uno nuovo, magari vero, noi vi riportiamo una tenera favola di Natale, intitolata i Fili d’oro che possa aiutarvi ad entrare meglio nello spirito del periodo. Leggetela tutto d’un fiato prima di sfidare il traffico e le lunghe code alla cassa per scegliere i doni per i vostri cari da scartare la notte del 24 dicembre.

Polar Express: tutti a bordo per un Natale 2011 magico prima parte

 

Una storia natalizia che non invecchia mai e che è stata ripresa nel 2004 in un film. Noi vi riportiamo il testo per farvi innamorare ancora di un racconto per le feste che merita di essere letto tutto di un fiato come Polar Express: “Una vigilia di Natale di molti anni fa, me ne stavo tranquillo nel mio letto. Non muovevo le lenzuola, respiravo lentamente, senza far rumore. Aspettavo di udire un suono, un suono che secondo un mio amico non avrei mal sentito: le campanelle della slitta di Babbo Natale. «Babbo Natale non esiste» insisteva il mio amico, ma sapevo che si sbagliava. Nel cuore di quella notte io udii dei suoni, però non erano le campanelle. Da fuori giunse un sibilo di vapore e uno stridio di metallo. Guardai dalla finestra e vidi un treno, immobile davanti a casa mia. Era avvolto in una nuvola di vapore e la neve gli cadeva attorno a fiocchi leggeri. Il capotreno, sulla porta di una carrozza, trasse un grande orologio dal taschino del panciotto e guardò verso la mia finestra. Mi infilai pantofole e vestaglia e sgattaiolai in punta di piedi fuori di casa.