La Befana nel mondo

 

C’è chi un pò la teme e chi non la conosce. C’è chi non la festeggia e chi invece l’aspetta: in giro per il mondo la figura della Befana è enigmatica e molto importante e, ovviamente, ricordata in modi differenti. Cominciamo, ad esempio, dalla Spagna, dove il sei gennaio per i bambini è un momento emozionante. Tutti, infatti, si svegliano presto per vedere quali regali hanno portato loro i Re Magi. Il giorno precedente, però, hanno messo davanti la porta un bicchiere di acqua per dissetare i cammelli e pure qualcosa da mangiare. In Francia, invece, in questo giorno del sei gennaio, si prepara un dolce speciale che i golosi gusteranno con somma gioia. Dentro però si nasconde una fava. Colui che la trova, diventerà re o regina della festa. E’ chiaro che si cerca sempre di farla finire nel piatto di un bambino.

La Befana, perché si festeggia?

La festività della Befana è molto antica ed è legata, in ogni caso, alla cultura popolare. La Befana del resto porta doni (e anche carbone), un pò a ricordare quelli che offrì Gesù Bambino ai Re Magi. Si racconta, infatti, che gli stessi, mentre si recavano a Betlemme per vedere il neonato divino, non trovavano la strada e chiesero informazioni ad una vecchina. Lei non volle comunque accompagnarli, ma poi si pentì e correndo a cercarli non riuscì mai a scorgerli. A questo punto scelse di fermarsi in ogni casa che incontrava per regalare dolciumi ai piccoli, sperando che uno di essi fosse Gesù.

La Befana, piace davvero ai bambini?

Io credo che molto dipenda da due fattori: il primo la regione in cui si nasce, dove magari viene festeggiata in modo più o meno sentito e l’educazione familiare. Io per esempio, l’ho sempre temuta da bambina la Befana. Nessuno mi parlava di lei, in pochi la osannavano, portava via delle feste meravigliose e minacciava di regalare carbone. Non che per me, poi, facesse tanta differenza in fondo. Non ho mai amato i dolciumi, ma certo di fronte agli altri, che figura ci avrei fatto, mostrando l’unico pacchettino con degli oggetti neri e scuri. Come tutti i piccoli, comunque, non ero stupida e mi sono accorta ben presto, che lo stesso carbone era alla fine da mangiare e poi che mi importava, io lo regalavo.

Le renne di Babbo Natale o la Befana?

Protagonisti di filastrocche e leggende, le renne di Babbo Natale sono diventate famose almeno quanto la Befana. Ecco allora due poesie a tema, da imparare rigorosamente prima di Natale:

Il sei gennaio in rima: La Befana torna ancora una volta

 

Avete appeso la vostra calza al camino o comunque in bella vista? Che ci crediate o no, lei arriverà e quest’anno dovrebbe anche avere meno difficoltà, perché fa meno freddo e il tempo è bello. La Befana porterà quasi a tutti dolcetti e qualche piccolo regalo, per una festa più sobria e meno strillata del Natale. Dal giorno dopo la vita di sempre riprenderà e con un poco di nostalgia, anche coloro che non adorano il periodo in questione, torneranno al lavoro o nella propria classe a scuola. Due chili sono assicurati in questi giorni e ci si mette pure la Befana a stuzzicare l’appetito dei più golosi.Intanto fino al sei gennaio si magia senza troppe limitazioni e lo dice anche il proverbio “Epifania, tutte le feste porta via”. Siete pronti all’ultima abbuffata? Io mica tanto ma quando c’è da deliziare il palato come posso tirarmi indietro, a far girare in alto l’ago della bilancia mi sono impegnata questa volta, piangerò dal sette in poi.

La Befana di Guido Gozzano: poesia per il sei gennaio

 

Dicono che per il sei gennaio ormai in arrivo il tempo sarà bello e solo dopo tornerà il freddo. In particolare al sud ci sarà il sole alto nel cielo e, dopo tanti anni, non batteremo i denti in questi primi giorni di gennaio. Per troppi bambini sarà tempo di ricevere qualche dono, soprattutto dolcetti e per i più discoli arriverà il carbone. Questa “minaccia” ha reso la Befana sempre un pò temibile e non sono pochi i piccoli che preferiscono il più famoso e sorridente “collega” Babbo Natale. In più questo giorno segna anche la fine delle feste natalizie e il momento di tornare a scuola per loro e a lavoro per gli adulti. Ecco perché raramente si riesce a goderlo al meglio. Ecco una delle tante poesie a tema, comunque, che la celebrano. La Befana di Guido Gozzano è famosa e storica come poesia e noi ve la riportiamo:

Befana: la paura di diventare come lei

Non so come funzioni adesso, ma quando ero piccola io, non amavo moltissimo la Befana. Odiavo, però, ancor di più chi mi augurava di diventare come lei e mi terrorizzavo. Per carità, se fosse stata ben vestita mi avrebbe ancora creato qualche paura in meno, ma si muoveva abbigliata di stracci, con quel ghigno quasi sadico. Magari non sarete d’accordo con me, ma non mi sembrava una presenza tranquilla per un bambino. Del resto, nella mia famiglia la sua tradizione non era particolarmente sentita. In più, io ero l’unica bambina al mondo forse, che odiava caramelle e dolciumi quindi da me aveva poco da fare.

Befana: perché porta i doni?

La leggenda narra che non essendo stata pronta a festeggiare a dovere la nascita di Gesù Bambino, abbia deciso di amare con tutto il cuore, da quel momento, i bambini di ogni parte del mondo. Lasciando stare che la storia non mi convince e che mi suona come il comportamento di chi non vuole sentirsi in colpa, di certo quella della Befana è una figura piuttosto misteriosa. Si aggira nei cieli, probabilmente a bassa quota per portare doni e nessuno la vede mai. Coloro che la incontrano, raccontano di una vecchina dall’aspetto burbero e vestita di stracci. Questo mi fa pensare che non sia nemmeno particolarmente profumata. I suoi regali sono quasi esclusivamente dolcetti e per i monelli, carbone.