La festività della Befana è molto antica ed è legata, in ogni caso, alla cultura popolare. La Befana del resto porta doni (e anche carbone), un pò a ricordare quelli che offrì Gesù Bambino ai Re Magi. Si racconta, infatti, che gli stessi, mentre si recavano a Betlemme per vedere il neonato divino, non trovavano la strada e chiesero informazioni ad una vecchina. Lei non volle comunque accompagnarli, ma poi si pentì e correndo a cercarli non riuscì mai a scorgerli. A questo punto scelse di fermarsi in ogni casa che incontrava per regalare dolciumi ai piccoli, sperando che uno di essi fosse Gesù.
6 gennaio
Il nome dei Re Magi
Quello che mi incuriosiva da bambina e, sono sicura di non essere la sola, era il loro nome. Per carità , mi è capitato di conoscere persone che si chiamavano in questo modo ma Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, hanno certamente una origine particolare anche se non tutte le fonti sono concordi. Parliamo, ovviamente, dei Re Magi.
Messa dell’Epifania, la seconda lettura
Per i credenti l’Epifania, cioè il sei gennaio, non è solo il giorno della Befana, la vecchina che porta caramelle, doni o carbone ai bambini. E’ anche un momento per pregare perché finalmente i Re Magi sono arrivati alla grotta di Betlemme e sono pronti ad adorare il Bambino Gesù. Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, hanno portato in dono oro, incenso e mirra e con i loro abiti finemente decorati, hanno dimostrato che pure delle persone di rango alto, di fronte alla fede sono disposte a tutto.
Befana: la paura di diventare come lei
Non so come funzioni adesso, ma quando ero piccola io, non amavo moltissimo la Befana. Odiavo, però, ancor di più chi mi augurava di diventare come lei e mi terrorizzavo. Per carità , se fosse stata ben vestita mi avrebbe ancora creato qualche paura in meno, ma si muoveva abbigliata di stracci, con quel ghigno quasi sadico. Magari non sarete d’accordo con me, ma non mi sembrava una presenza tranquilla per un bambino. Del resto, nella mia famiglia la sua tradizione non era particolarmente sentita. In più, io ero l’unica bambina al mondo forse, che odiava caramelle e dolciumi quindi da me aveva poco da fare.
Befana: perché porta i doni?
La leggenda narra che non essendo stata pronta a festeggiare a dovere la nascita di Gesù Bambino, abbia deciso di amare con tutto il cuore, da quel momento, i bambini di ogni parte del mondo. Lasciando stare che la storia non mi convince e che mi suona come il comportamento di chi non vuole sentirsi in colpa, di certo quella della Befana è una figura piuttosto misteriosa. Si aggira nei cieli, probabilmente a bassa quota per portare doni e nessuno la vede mai. Coloro che la incontrano, raccontano di una vecchina dall’aspetto burbero e vestita di stracci. Questo mi fa pensare che non sia nemmeno particolarmente profumata. I suoi regali sono quasi esclusivamente dolcetti e per i monelli, carbone.
6 gennaio: domani si torna a scuola?
Me lo ricordo ancora e come scordarlo quel senso di angoscia che ti prende il sei gennaio, verso sera, quando realizzi che il giorno successivo devi andare a scuola. Va meglio se hai svolto i tanti, troppi compiti per le vacanze, ma in ogni caso sai che dal giorno successivo ricominceranno i tuoi problemi di bambino o di adolescente, a seconda del corso di studi che hai raggiunto. Interrogazioni, compiti in classe: chi fermerà le insegnanti rilassatissime e pronte a tornare la carica? E’ chiaro che non vale mai la pena di rovinarsi gli ultimi minuti di lontananza dalla vita di tutti i giorni, ma non sempre è facile reagire bene.
Befana, il vestito fatto in casa
Inutile dirlo, la parte più importante del travestimento da Befana è proprio il trucco che dovrà essere accurato e, ovviamente, invecchiarvi e imbruttirvi. Insomma, l’incubo di ogni donna diventa realtà , ma se il risultato è ben riuscito, lascerete a bocca aperta anche gli amici che di solito vi prendono in giro per questa festa. Questa festività è molto amata dai più piccoli, perché ricevono dolciumi di ogni genere e chiudono in bellezza un magnifico periodo di festa. Il costume, invece, si può acquistare, ma è sempre meglio farlo in casa, anche perché non è troppo elaborato.
6 gennaio, la Befana mi faceva paura
Nella mia famiglia, la Befana era una figura fin troppo secondaria e non mi avevano raccontato molto. I regali, quelli veri, del resto, arrivavano a Natale e la figura della vecchina vestita di stracci, come molti bambini, mi incuriosiva soltanto per un dettaglio: si muoveva a cavallo di una scopa. Questo doveva essere molto divertente ed, infatti, mi sarebbe piaciuto almeno provare. Non avevo paura di cadere, se ci riusciva una signora anziana potevo farlo anche io. Per dire la verità , nei primissimi anni non ricordo mai nessuno che mi disse approfonditamente di lei. Intorno ai sei anni, improvvisamente, la vicina di casa mi chiamò dicendo che la Befana era passata da casa sua e le aveva lasciato qualcosa per me.