Capodanno, il pericolo dei botti

 

Ogni anno è sempre la stessa storia: i botti sono troppo pericolosi e, nonostante i divieti, non si riesce a fermare un fenomeno così dilagante. Quel che è peggio è che i genitori sembrano sottovalutare il rischio e non di rado non si accorgono che i figli hanno tra le mani delle vere e proprie armi e, alla fine, non si registra 31 dicembre senza tante vittime. La perdita delle dita accade tutte le volte e, purtroppo, in tanti muoiono anche. Per non parlare dei temibili proiettili vaganti che dopo mezzanotte non sono affatto rari e in una follia collettiva ci si chiede, perché nessuno abbia la forza di dire basta prima che sia troppo tardi.

La notte di Capodanno in famiglia

 

Non per tutti la notte di Capodanno, significa veglioni e trasgressione. Per qualcuno significa anche stare in famiglia e divertirsi comunque, almeno se non ci trova in compagnia di anziani parenti che aspettano solo di vedere in televisione i programmi a tema, aspettando la mezzanotte per brindare. L’impressione che ho, ma magari è solo una idea mia, è che certe abitudini come quella di andare a ballare fino a tarda notte, abbiano perso un pò di smalto. Un tempo, ci si abbigliava al meglio e si andava a cenare all’interno di confusionari locali e poi si aprivano le danze, oggi credo che ci sia maggiore sobrietà in questo senso. Chi ha risparmiato abbastanza preferisce magari allontanarsi dalla propria città in cerca di altre esperienze o recarsi in piazza a vedere lo spettacolo offerto da artisti più o meno famosi, se il tempo regge. A volte preferirei che piovesse forte, perché non c’è una volta che i botti non feriscnao gravemente o a morte qualcuno.

31 dicembre, un bacio sotto il vischio

 

Quante volte ne abbiamo sentito parlare e nel corso degli anni siamo rimaste in trepidante attesa, nella speranza che capitasse anche a noi. Il bacio sotto il vischio è davvero romantico e il 31 dicembre, chi sogna il grande amore o aspetta un annuncio che ricorderà a vita, sente scoppiare il cuore dall’emozione. Da dove deriva questa usanza? Bisogna farla risalire, addirittura alla tradizione celtica ed è tutta dedicata al Capodanno.

Capodanno: anno nuovo, via le cose vecchie

 

Quando scatta la mezzanotte del 31 dicembre, scoppia una vera guerriglia e, negli ultimi tempi, confesso che questa cosa mi preoccupa. Mi chiedo come facevo a restare in giro qualche anno fa, intorno a botti e spari e, come ogni festa che si rispetti, non manca mai nessuno che deve esagerare. Eppure c’è una abitudine che non vedo più da parecchio, ma sono sicura che nei piccoli centri italiani o in alcuni quartieri della grandi città, continuerà ad esistere. Se è vero che il fenomeno che porta a Capodanno a liberarsi delle “cose vecchie” resiste, da decenni, aggiungerei per fortuna, non ho più visto stoviglie rotte per strada. Sono sicura però che si tratta solo di un caso.

Il Capodanno: una festa natalizia da ricordare

 

Ho un ricordo di un Capodanno in particolare, non che i precedenti e successivi siano stati meno intensi, ma quello a cavallo tra il 1999 e il 2000 è stato davvero sensazionale. Sono sicura che anche voi avete provato emozioni simili alle mie, per questo ho deciso di raccontarvi la mia esperienza che ancora oggi non riesco a scordare. In quel periodo non mancavo mai ai veglioni di fine anno, perché mi dilettavo a cantare. Negli anni precedenti era stato tutto un divertimento, ma questa volta c’era una certa tensione, palpabile nell’aria. Non mancava, infatti, la solita profezia, come quella di quest’anno che porterebbe la firma dei Maya.

Natale con i tuoi, Capodanno con chi vuoi

 

In effetti non è poi così scontato, perché nel mio caso, molto spesso nel corso della mia vita entrambe le feste le ho trascorse in famiglia. Per partire c’è tempo e anche per il divertimento fuori dalle quattro mura domestiche, ma esigenze e mentalità diverse rendono la mia affermazione certamente opinabile. Di sicuro non ho dubbi sul giorno che amo maggiormente che è proprio il 24 dicembre e, di conseguenza il 25. In quell’occasione e l’ho più volte ripetuto, le emozioni che mi invadono sono molteplici e meravigliose. E’ come tutti gli eventi di una certa importanza la nascita di Gesù Bambino e prevede un periodo precedente fatto di corse frenetiche, di incontri, di scelta di regali fra confusione e casse con file lunghissime. Senza contare il menù da preparare, l’albero di Natale ancora da fare e le decorazioni da sistemare in casa. Eppure tutta questa frenesia è adorabile e sono di certo in molti a pensarla come me, così come ci sono molte persone che sono tristi nel vedere quanto consumismo e materialismo ci può essere dietro a tutte queste azioni. In fondo dovremmo solo festeggiare un evento religioso, ma oggi il Natale è davvero molto di più.

Capodanno: l’emozione arriva a mezzanotte

 

Vi è mai capitato di sentirvi emozionati a Capodanno, in particolare poco prima che scattasse la mezzanotte? A me succede ogni anno. Sicuramente è una sensazione stupida, ma ho sempre l’impressione, forse troppo ottimistica, che l’anno successivo mi porterà nuove gioie e tanti momenti da spendere al meglio e non mi sento mai davvero pronta e provare a dedicarmi alle mie successive attività. Altri dodici mesi, l’immagine di un calendario in bianco tutto da scrivere: che cosa succederà? Allontanate del tutto le nuvole nere delle cose cattive, mi godo la visualizzazione di splendidi viaggi, di interessanti proposte al lavoro, di giorni d’amore felici. Almeno queste è la mia speranza.

Capodanno: quale vestito mi metto?

 

E’ un dilemma ogni anno ma, inutile dirlo, la risposta dipende soprattutto dal vostro appuntamento. Io personalmente di rado sono andata ai cosiddetti veglioni e, vi dirò la verità, mai per divertirmi. Si perché quando ero più piccola, tra le mie passioni c’era quella del canto e così per qualche anno mi sono esibita, per così dire, anche durante questi eventi. In quel caso il vestito tutto paillettes e scollature era d’obbligo e alla fine, dopo mezzanotte, si finiva per ballare tutti. Ricordo anche la lacca che rendeva i capelli colorati che ci spruzzavamo a vicenda per divertirci e la mattina dopo tornavamo a casa come zombie.