Il Natale: Gesù Bambino o i regali?

 

La domanda, in verità sorge spontanea. Si perché sin da bambina ho avuto dei dubbi. Quando si è piccoli, ti mostrano giustamente l’aspetto profondo e spirituale di un evento. In giro però sei già in grado di vedere che tutti si occupano di altro e allora sorge in te un pò di confusione. Lo stesso avveniva una trentina di anni fa, durante la mia prima infanzia. La mamma e tutti i miei familiari in generale, mi mostravano immagini di Gesù appena nato, mi dicevano di pregarlo e di ricordarlo perché era da poco venuto alla luce e il 25 dicembre rievocava l’evento. A scuola, poi, ci facevano studiare poesie a tema e non di rado veniva organizzata qualche simpatica recita, ancora più bella se svolgevo uno dei ruoli protagonisti.

Lettera a Babbo Natale: se fossimo noi a scriverla?

 

La letterina a Babbo Natale è una tradizione che, giustamente, interessa i più piccoli. Mi stavo chiedendo che cosa potremmo scrivere al simpatico Santa Claus, se fossimo noi a doverla inviare. Più si cresce e più si diventa incontentabili, perciò penso che le richieste potrebbero infastidirlo. Domande impossibili e, più che altro soldi. Qualche volta passioni d’amore e forse viaggi e proprietà. Altro che giochini per ragazzini, anche se oggi con la tecnologia sempre più avanzate il nonnetto ha ben più da spendere. Non sono molti coloro che giocano con bambole e soldatini, forse destinati a sparire per sempre.

Natale: per l’albero oso

Vi dirò, sono stanca del solito albero “politicamente corretto”, nel senso che per accontentare tutti in famiglia mi limito a mischiare i quattro colori classici: rosso che fa già Natale, blu, oro o argento. Questa volta voglio osare che poi è una parola grossa, perché in fondo i toni accesi si usano già da tempo. Se fossi davvero trasgressiva, dovrei pensare ad altri tipi di addobbo, che pure non escludo a priori. Qualcuno preferisce i biscotti sull’alberello, ma poi finiscono per essere mangiati prima. Altri mettono dei pensierini, ma il desiderio di leggerli porta il simbolo natalizio a disfarsi prima del tempo. Ci sono poi le persone che pensano con largo anticipo al fai da te e lo rendono splendido. Io non credo di averne il tempo, anche se mi piacererbbe far qualcosa di particolare, ma su una decisione non torno indietro: voglio colore, voglio dettagli diversi. Voglio un Natale a modo mio.

Natale, quando arrivi?

 

Non vorrei essere incontentabile e mi piace vivere il mio tempo giorno per giorno, senza rischiare di saltare emozioni per viverne altre, tuttavia ho un pizzico di nostalgia del Natale. Sarà il caldo insopportabile che non si riesce a placare, soprattutto in città, ma mi rendo conto che quando fa freddo cercare tepore tra le quattro pareti domestiche è quanto di più romantico ci sia. Come sarà questo Natale? Mi chiedo: riusciremo a festeggiare magari in modo più sobrio o saremo davvero senza una lira, devastati dalle troppe tasse? Alla profezia dei Maya non voglio credere, ma spero davvero che possano almeno non toglierci il piacere di festeggiare la nascita di Gesù Bambino, a modo nostro. Si è vero, abbiamo perso lo spirito iniziale dell’evento, il consumismo è diventato eccessivo ma in quei giorni ci rilassiamo dimenticando problemi e ansie e ci dedichiamo un attimo di evasione totale. Un pò in fondo come le ferie estive.

Al pranzo di Gala di Babbo Natale

E’ una canzone di Natale risalente al 1975, piuttosto famosa e perfetta per i più piccoli che vogliono ricordare la festa intonando un canto tipico. Non è affatto antica, perché quando si tratta del periodo della fine dell’anno, ogni inno gioioso che lo celebra diventa indicatissimo. Particolare il titolo che lo rende immediatamente curioso e divertente, proprio come devono essere questi giorni. Magari anche voi da piccoli l’avete imparata, allora perché non insegnarla ai vostri bambini e provarla insieme tra risate e allegria?

Canzoni di fine anno dello Zecchino d’oro: anche quest’anno è già Natale

 

Quando ero piccola lo Zecchino d’Oro era itinerante e una volta ho incontrato i suoi mitici presentatori e l’indimenticata maestra del coro Mariele Ventre, in giro per l’Italia, così ho ancora le foto scattate insieme a loro. Oggi ho un bel ricordo e questo storico gruppo ha pensato molte volte al Natale, con delle canzoni anche piuttosto famose. Ecco ad esempio il testo di “anche quest’anno è già Natale“: