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Natale e il regalo riciclato: favorevoli o contrari?

 

Avete mai ricevuto a Natale un regalo riciclato? Classica risposta: “non lo so”. Io ribatto che è facile rendersene conto, a partire dall’espressione fredda e imbarazzata di chi vi porge il pacchettino, fino alla totale mancanza di cura, di solito, della confezione al dono vero e proprio che è chiaramente brutto, altrimenti sarebbe rimasto in casa di chi lo ha per primo aperto. In altri casi, invece, per cercare di confondere le carte come si suol dire,  l’esterno è perfettamente scelto ma il risultato e, soprattutto, la delusione, non cambierà.

Natale: quando il regalo è per un uomo

 

Non per tutti è così ovviamente e oggi con l’avvento della tecnologia, magari è più facile trovare un accessorio anche per un uomo: ma in linea di massima, non è poi così semplice fare un regalo natalizio ai maschietti. Per una donna ci sono tantissime cose, per un esponente del sesso maschile no. Credete che mi stia sbagliando? Allora: si è vero ci sono le borse da ragazzo, il portafoglio e il portachiavi, ma scommetto che già avete pensato a questi cadeaux neigli anni precedenti. Ancora, c’è il classico profumo. Se poi è un tipo vanitoso, magari siete a posto: una collanina o un bracciale o elementi del genere tutti rigorosamente da macho latino, potrebbero farlo felice.

Natale, è l’ora di scartare i regali

 

Potreste avere 8 anni o anche ottanta, ma io sono sicura che questo momento vi emoziona sempre, soprattutto se amate come me il Natale. In fondo dopo tanta attesa, dopo molti preparativi il momento clou della festa è arrivato. Con la pancia piena ci si sposta sotto l’albero e si cominciano a prendere i doni e a distribuirli. In verità dovrebbe essere una operazione lenta, ma tutti hanno fretta di scoprire cosa hanno ricevuto e, a loro volta, di vedere le facce degli altri di fronte al proprio cadeau e si finisce per correre tra urla e risate. Questo salvo poi pentirsene e pensare che sarebbe stato meglio assaporare tutto maggiormente. Ogni anno però l’errore è sempre lo stesso e anche gli adulti fremono per vedere cosa c’è sotto la carta.

Natale al mare o in montagna?

 

Dimenticate per un attimo il vostro portafoglio vuoto e sognate. Non vi sentirete delusi ma gioiosi di poter vivere in un pianeta che riserva luoghi meravigliosi e vi renderete conto che, se la speranza è l’ultima a morire, potreste anche voi con un notevole sforzo economico regalarvi un Natale diverso. Certo, il periodo non è dei più economici e qualunque sia il posto dove potrete recarvi pagherete sempre somme più elevate, ma l’atmosfera della fine dell’anno è unica in ogni circostanza.

La notte di Natale a Bagheria

 

Ho trascorso l’ultimo Natale in Sicilia e la notte del 24 dicembre ero a Bagheria. Il paese tanto caro a Giuseppe Tornatore, dove è nato e al quale ha dedicato anche un suo noto film, sembra quasi un piccolo presepe di luci e cittadini trapidanti la sera della Vigilia e c’è una peculiarità. In molti si recano ai forni locali per scegliere la propria teglia di sfincione la specialità locale, quando non è stato possibile prepararlo direttamente in casa. Questo piatto tipico della tradizione della Trinacria, lo conoscete tutti: è quasi una pizza alta preparata oltre che con pomodoro anche con acciughe, cipolle, formaggio primo sale e in questa cittadina a 7 chilometri da Palermo, pure con la ricotta. Una bomba calorica direte voi: una meraviglia del palato rispondo io e per le feste guai a pensare all’ago della bilancia che tende ad alzarsi. E’ tempo di rilassarsi e non angosciarsi per nulla,  ma mangiare e ad aprire i regali sotto l’albero.

Regali sotto l’albero di Natale: l’emozione del 24 dicembre

 

Dite che non sono mai cresciuta? Io non sono del tutto d’accordo ma, di sicuro, la notte del 24 dicembre, ogni anno, continua ad emozionarmi. Non credo dipenda solo dall’attesa dei regali, che poi ormai so più o meno sempre quali sono, ma dall’atmosfera che si viene a creare, unica e magica. Certo, se dovessi invitare parenti e amici tutti a casa mia, probabilmente non avrei il tempo di sentirmi così, ma per fortuna abito in una città diversa ed è più facile raggiungerli che vederli piombare tutti da me, dopo un lungo viaggio. Ecco che già dalla mattina mi comincio ad aggirare intorno all’albero di Natale, aggiusto le varie decorazioni e aiuto i miei a preparare la tavola con quel tocco di eleganza e di colore che non voglio manchi mai.

24 dicembre: Giuseppe e il pastore

Non fu affatto facile vivere in una grotta con un bambino, Gesù, nato da poco. I sacrifici di Giuseppe e di Maria furono tanti, ma la luce di Dio e lo spirito della festa ben presto migliorarono il loro stato di vita:

Notte di Natale, Claudio Baglioni

 

Quando ero più piccola, questo testo mi metteva molta tristezza. Non è che adesso la cosa sia diversa, ma riesco ad interpretare in modo più distaccato il dolore dell’artista di fronte ad una storia finita. Claudio Baglioni nel testo ripensa alla ex proprio la notte di Natale e solo e triste non sa come andare avanti. Lo struggimento viene fuori per intero dal pezzo e dimostra come sempre la grande levatura artistica del cantautore romano. Un contrasto molto forte perché di solito la notte della Vigilia, è quella in cui nasce Gesù bambino e si ricevono i regali che porta Babbo Natale. In più è generalmente un momento per restare riuniti in famiglia in allegria, accanto a persone che magari durante tutto il resto dell’anno nemmeno si frequentano. Niente abbuffate per lui, giocate a tombola, doni e alberi di Natale, solo dolore. Questo fa ritornare in mente tutti coloro che soffrono in questo giorno di festa per malattie, per dispiaceri personali, per vuoti incolmabili. Mentre noi non vogliamo vedere la realtà almeno per un giorno, insomma, c’è chi proprio non può negarla e si ritrova da solo.