Va bene, ormai siete grandi e non credete più a certe storie ma vi siete mai posti il quesito in passato di come possa fare Babbo Natale, da solo, a trascinare un sacco tanto grande di regali? E’ vero, alla partenza ci sono i folletti ad aiutarlo e poi ci pensano di sicuro le renne a controllare che tutto sia a posto, ma restano comunque degli animali ed hanno altri compiti da svolgere e non quello di portare per lui il pesante carico. Giunto nelle varie case, come fa a ricordarsi a chi deve dare i doni, visto che non sbaglia praticamente mai? Come organizza il giro e, soprattutto, come sistema i doni da distribuire?
Superate queste prime difficoltà poi deve anche portarsi dietro i pacchi da consegnare ai piccoli di una intera strada, non può mica fare avanti e indietro dalla slitta ogni volta. Questo calcolando anche che la fa fermare in un punto non troppo frequentato per evitare di rovinare la sorpresa ai più piccoli. Il suo arrivo deve essere furtivo, non può farsi scoprire e calcolando tutte queste variabili è davvero complesso il suo lavoro che svolge da moltissimi anni, anche adesso che è piuttosto avanti con l’età. Un motivo in più per amarlo e noi gli dedichiamo una classica poesia natalizia:
Babbo Natale
Babbo Natale, non si sa come,trascina il suo sacco per ogni dove. E’ un sacco vecchio e rattoppato sembra sia stato abbandonato da un gigante un pò smemorato ai piedi di un albero fatato.
Ci sta dentro proprio di tutto dal tamburo al treno a stantuffo e più ci sono giochi, più lo riempi che sia un sacco magico?che ne pensi? Scende dal tetto nel camino infilandosi svelto, facendo pianino. Nella stanza vuole arrivare, ma i bambini non deve svegliare. Domani sarà per tutti una grande sorpresa da filmare con la cinepresa.