I Re Magi e il Vangelo di Matteo

Che cosa sappiamo davvero dei Re Magi? Chi erano e perché la loro fede non li fece fermare di fronte a nulla? Quale grande amore li guidò verso Gesù Bambino? Scopriamo qualche dettaglio in più:

Nel Vangelo di Matteo si parla dei Magi che dall’Oriente arrivarono a Gerusalemme durante il regno di Erode alla ricerca del neonato Re dei Giudei. Essi furono condotti a Betlemme, dove trovarono il Bambino Gesù e la sua famiglia. Qui i Magi lo adorarono e gli regalarono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno delle cattive intenzioni di Erode, essi fecero ritorno alloro paese per un’altra  via. Chi fossero esattamente questi uomini, da dove provenissero e cosa abbiano fatto dopo la comparsa nella storia della Natività, sono domande che da allora hanno sempre affascinato i cronisti. Chi erano? La maggior parte degli storici è concorde nel vedere nel termine Magi un riferimento a una casta di sacerdoti e astrologi persiani, ma una volta detto ciò tutto il resto cade nel regno della leggenda e della mera speculazione. Siamo sempre stati abituati a pensare a questi viaggiatori in numero di tre, ma non esiste alcun riferimento nei vangeli al numero dei Magi venuti ad adorare il sacro Bambino. Alcune narrazioni posteriori parlano di due o quattro, e altre di dodici, ma tre è il numero che alla fine ha prevalso nelle opinioni degli storici probabilmente a causa del numero dei regali menzionati. L’idea che i Magi fossero re , è un’ opinione che dura da sempre ma non è affatto corretta e si origina dalla credenza che la loro venuta fosse profetizzata nel Salmo 72: «I re più lontani, sino a Tarsis gli offriranno tributo. I sovrani di Saba e di Seba recheranno i loro doni» Tertulliano, teologo del II secolo, fa notare che essi erano considerati “quasi dei re”. L’arte e le leggende occidentali li hanno ritratti certamente come tali -un tema popolare medievale sui Magi raffigura tre personaggi incoronati che dormono nello stesso letto e sono svegliati da un angelo – ma in Oriente (che già aveva un imperatore a Costantinopoli) essi non vengono mai rappresentati nella regalità.

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