I re Magi: le poesie di Natale

Tre Re, determinati a far visita a Gesù Bambino che si incamminarono incuranti del pericolo e con tanta fede. Per questo nel corso degli anni sono stati ricordati con molte poesie. Noi ve ne riportiamo alcune:

I Magi
sopra cammelli bianchi
seguivan la cometa…
felici e un poco stanchi.
Venivan da lontano,
da regni d’oltremare,
scrutavan l’orizzonte
desiosi d’arrivare.
Ecco Betlemme alfine;
ecco, nella capanna,
un tenero Bambino
in braccio alla sua Mamma.
I vecchi Re si prostrano
e ognuno di loro
offre un suo dono splendido:
incenso, mirra e oro.

I Re Magi

Doce silenzio. I Magi
sopra cammelli bianchi
seguivan la cometa
Venivan da lontano,
dai regni d’oltremare,
scrutavan l’orizzonte
desiosi d’arrivare.

Ecco Betlemme alfine,
ecco, nella capanna
un tenero bambino
in braccio alla sua Mamma.

I vecchi Re si prostrano
ed ogniun di loro
offre un suo dono splendido:
incenso, mirra ed oro.

(G. Fanciulli)

 

I tre Santi

I tre santi Re Magi d’Oriente
chiedevano fermandosi in ogni città:
“O donne, o fanciulle, sapreste dirci
la strada per Betlemme dove va?”

Né giovani né vecchi lo sapevano
e essi riprendevano il tragitto,
ma una cometa dalla chioma d’oro
or li guidava come una lanterna.

La stella sulla capanna di Giuseppe
alfine si fermò e i santi tre re Magi
alla soglia si poterono affacciar;
muggiva il bue, piangeva il bambinello,
e i Re Magi cominciarono a cantar.
Heinrich Heine (1797-1856)

La stella

Persero un giorno la stella.
Com’è possibile perdere la stella?
Per averla fissata troppo a lungo…
I due re bianchi,
ch’erano due sapienti di Caldea,
col bastone tracciarono sul suolo grandi cerchi.

Si misero a far calcoli, si grattarono il mento…
Ma la stella era scomparsa
come sscompare un’idea,
e quegli uomini, l’anima dei quali
aveva sete di essere guidata,
piansero drizzando le tende di cotone.

Ma il povero re nero, disprezzato dagli altri,
disse a se stesso: “Pensiamo alla sete
che non è la nostra.
Occorre dar da bere, lo stesso, agli animali“.

E mentre reggeva il suo secchio,
nello spicchio di cielo
in cui si abbeveravano i cammelli
egli scorse la stella d’oro che danzava silente.
Edmond Rostand (1868-1918)

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