E’ una favola di Natale popolare molto conosciuta “La bambina di neve”: voi l’avete mai letta? Noi ve la riportiamo per farvela conoscere adesso che si avvicina il Natale 2011. Mi raccomando comportatevi bene, perchè mancano poche settimane all’arrivo di Babbo Natale e il simpatico vecchietto potrebbe già aver incartato il regalo che sognate da tempo.
Tanto tempo fa vivevano in Russia un contadino di nome Ivan e sua moglie Marie. I due erano molto tristi perché non avevano avuto
figli. Un freddo giorno d’inverno videro i bambini del villaggio che costruivano un pupazzo di neve. “Facciamo anche noi un pupazzo di neve!” propose Ivan alla moglie. “Che bella idea”, rispose Marie. “Però invece di un pupazzo, preferirei costruire un bambino di neve, visto che il buon Dio non ce ne ha regalato uno vero”. “Hai ragione”, replicò Ivan. Allora i due uscirono in giardino e cominciarono ad ammassare la neve. Costruirono prima il corpo e poi le mani, i piedi e infine la
testa.”Che cosa state facendo?” chiese un uomo che li guardava dall’ altro lato dello steccato. “Non si vede?” gli spiegò la donna. “È
una bambina”. Ivan stava giusto attaccandoci un nasino all’insù e il mento.
Ma quando si mise a raccogliere un po’ di neve per la
bocca, la bambina cominciò all’improvviso a respirare, aprì gli occhi, batté le mani e scosse il capo. “Vieni qui, mio piccolo fiore di
neve!” esclamò entusiasta Marie stringendosela al cuore. In quello stesso istante la neve si sciolse e come se il ghiaccio fosse stato
un guscio d’uovo, ne spuntò una bambina che si lasciò prendere in braccio e portare dentro casa. Fiore di Neve, come i due vecchi
chiamarono la figlioletta, era grande come una bambina di tredici anni già dopo tre mesi. Era spiritosa e assennata, e gli altri bambini
ci giocavano volentieri assieme. La pelle le luccicava come la neve. I suoi occhi avevano il colore delle violette e i capelli dorati le
arrivavano fino alla cintola. Chiunque la vedesse ne restava abbagliato. Come ci si può immaginare, Ivan e Marie erano molto contenti. L’inverno passò e il sole cominciò a riscaldare la terra. I campi si inverdirono, le rondini tornarono e i bambini si misero a danzare per la gioia. Solo Fiore di Neve diventava più triste di giorno in giorno senza un motivo apparente. “Che cosa ti manca, figlia mia adorata?” le chiedeva Marie. “Non ti senti bene? Oppure qualcuno ti ha fatto qualcosa di male?” “O, no, mamushka, è tutto a posto”, rispondeva la fanciulla. Però quando nei campi germogliò il grano e nei giardini presero a fiorire i girasoli, la bambina si intristì ancora di più. Rifuggiva il calore del sole e restava quasi sempre all’ombra.
Solo nei giorni di pioggia e alla sera, quando il vento di ponente
rinfrescava l’aria, le tornava il sorriso, e quando grandinava, lei si rallegrava alla vista dei chicchi di grandine, che le sembravano più
belli delle perle. Ma non appena il sole tornava a splendere, lei ricadeva nella sua solita tristezza.
Quando venne la festa di San
Giovanni, i ragazzi del villaggio decisero di celebrarla con un grande falò. Fiore di Neve sarebbe dovuta andare con loro, ma i suoi
genitori non volevano darle il permesso. Alla fine, però, gli amici della ragazza riuscirono a convincerli. “Fate attenzione a nostra
figlia!” li pregò la madre. “Lo sapete che non stiamo tranquilli quando la lasciamo da sola”. “Non abbiate timore: ce ne prenderemo
cura noi”, esclamarono le ragazze, che erano contente di poter portare con sé la loro amica. Giunti nel bosco, i giovani raccolsero la
legna, la accatastarono e al calar del sole le diedero fuoco. Poi si misero tutti in fila e cominciarono a saltare oltre le fiamme gridando a Fiore di Neve: “Vieni, salta assieme a noi oltre il fuoco!” Anche la figlia di Marie e Ivan prese la rincorsa, e dopo un istante di
silenzio le sue amiche udirono un gemito di dolore, ma quando si voltarono di Fiore di Neve non c’era più traccia.
“Forse è andata a
nascondersi”, disse una ragazza, “venite: andiamo a cercarla”. Tutti si misero in cerca della fanciulla, ma nessuno la trovò.
“Magari è già tornata a casa”, disse qualcun altro e allora tutti corsero al villaggio. Ma Fiore di Neve non era neanche lì. I contadini e
tutti gli abitanti della zona la cercarono per giorni e per settimane, ma le loro ricerche furono tutte inutili. Alcuni temevano che fosse
stata sbranata dalle belve selvagge, altri ipotizzarono che l’avesse rapita un’aquila. Nessuno sapeva, però, che il calore delle fiamme
aveva trasformato Fiore di Neve in una piccola nuvola bianca che era subito salita in cielo.