Quando il Natale finisce

 

Il periodo natalizio è una benedizione per tutti in fondo, anche per chi non è particolarmente appassionato alla festa. Questo perché, se in azienda regalano panettoni e prodotti tipici che, all’occorrenza si possono riciclare e portare ad altri, dall’altro c’è qualche giorno in più di ferie. Un pò di relax ci vuole sempre, soprattutto in un periodo di mezzo, in cui sono lontane le vacanze estive e pure quelle invernali. Come tutte le cose, però, ovviamente, questi giorni tendono a finire e allora c’è un pò il magone, perché di ricominciare con la solita vita nessuno ha proprio voglia. Qualcuno riprende subito dopo il 26 dicembre, altri invece sono più fortunati e resteranno a casa fino al due gennaio,  in ogni caso l’unica consolazione che il periodo, quasi sempre, riserva altri giorni feriali da sfruttare prima della Befana.

Ecco, è proprio il 6 gennaio a rappresentare un vero incubo, perché dal giorno successivo ci saranno solo i weekend a concedere il meritato riposo. Allora, intanto, meglio godersi al meglio tutti i giorni liberi e non lasciarsi prendere dall’angoscia che tanto il tempo stringe e l’ufficio attende, tra capi che pretendono troppo, colleghi poco simpatici e stipendi ridotti all’osso. Del resto, in questo periodo, inutile ribadirlo, in cui la disoccupazione si fa sentire, meglio non lamentarsi e, anzi, ringraziare Gesù Bambino di avere ancora un posto di lavoro.

Si, è dura in questi mesi davvero per tutti, ma se è vero che il Natale è speranza, allora meglio sentirsi rinnovati e provare a ritrovare la grinta perduta. Del resto, vale la pena di credere che se non ci fosse l’impegno quotidiano, rischieremmo di non provare il piacere di una vacanza e di essere annoiati, non avendo nemmeno bisogno di riposo. La fatica è anche un modo, insomma, per poi essere ripagati al meglio con un pò di sano relax.

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