Il presepe di stagnola: il testo

 

Tra le tante canzoni di Natale per bambini, questa, anche se non è troppo famosa, mi fa letteralmente impazzire e, poi, è piuttosto evocativa. Fa venire in mente come con  la fantasia dei più piccoli, è possibile costruire un mondo fatato, unico, dove i grandi non possono entrare ma che è perfetto per il periodo carico di atmosfera. A loro basta poco, soprattutto se non sono abituati a grossi regali: qualche oggetto e tanta voglia di giocare e scoprire e il gioco è fatto. Che sia un presepe o un albero di Natale, ai loro occhi diventerà stupendo.

Il presepe di stagnola

La mamma e il papà han fatto per me
un presepe colorato, illuminato.
Ma il presepe veramente mio
è quello che ho fatto io…
E’ un presepe di stagnola rimediato
mangiando del cioccolato.
Di stagnola ho fatto
il cielo con le stelle
e pure le pecorelle.
Di stagnola la capanna
con Giuseppe e con Maria
e i Re Magi che gli fanno compagnia.
E’ un presepe un po’ ammaccato
e traballante
però tutto scintillante.
Di stagnola ho fatto pure la cometa
che in cielo risplende lieta.
Tutto, tutto di stagnola
anche il bue e l’asinello,
ma ho potuto fare solo un pastorello.
La stagnola è già finita.
Ci vuole ancora un po’ di cioccolata:
non lo faccio, no, per la gola.
Mi serve solo il foglio di stagnola.
E’ finita all’improvviso, la mia scorta!
e non me ne sono accorto;
se qualcuno non mi dà un cioccolatino
mi manca Gesù Bambino.
E a che serve il mio presepe,
anche se mi sembra bello,
se tra gli angeli non nasce il Bambinello?
La mia mamma e il mio papà mi han regalato
un pezzo di cioccolato.
Lo confesso, l’ho mangiato,
ma ho finito il mio lavoro:
nel presepe c’è un Bambino tutto d’oro,
tutto d’oro.

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