Lettera a Babbo Natale: se fossimo noi a scriverla?

 

La letterina a Babbo Natale è una tradizione che, giustamente, interessa i più piccoli. Mi stavo chiedendo che cosa potremmo scrivere al simpatico Santa Claus, se fossimo noi a doverla inviare. Più si cresce e più si diventa incontentabili, perciò penso che le richieste potrebbero infastidirlo. Domande impossibili e, più che altro soldi. Qualche volta passioni d’amore e forse viaggi e proprietà. Altro che giochini per ragazzini, anche se oggi con la tecnologia sempre più avanzate il nonnetto ha ben più da spendere. Non sono molti coloro che giocano con bambole e soldatini, forse destinati a sparire per sempre.

Il canto dei Re Magi: testo e accordi

 

Mi stavo chiedendo come mai i Re Magi, in proporzione, conquistino così poco l’attenzione, In realtà erano enigmatici con la loro ricchezza, ma anche con una spettacolare fede. Ecco che finalmente ho trovato un testo a loro dedicato con gli accordi:

Natale: per l’albero oso

Vi dirò, sono stanca del solito albero “politicamente corretto”, nel senso che per accontentare tutti in famiglia mi limito a mischiare i quattro colori classici: rosso che fa già Natale, blu, oro o argento. Questa volta voglio osare che poi è una parola grossa, perché in fondo i toni accesi si usano già da tempo. Se fossi davvero trasgressiva, dovrei pensare ad altri tipi di addobbo, che pure non escludo a priori. Qualcuno preferisce i biscotti sull’alberello, ma poi finiscono per essere mangiati prima. Altri mettono dei pensierini, ma il desiderio di leggerli porta il simbolo natalizio a disfarsi prima del tempo. Ci sono poi le persone che pensano con largo anticipo al fai da te e lo rendono splendido. Io non credo di averne il tempo, anche se mi piacererbbe far qualcosa di particolare, ma su una decisione non torno indietro: voglio colore, voglio dettagli diversi. Voglio un Natale a modo mio.

Natale, quando arrivi?

 

Non vorrei essere incontentabile e mi piace vivere il mio tempo giorno per giorno, senza rischiare di saltare emozioni per viverne altre, tuttavia ho un pizzico di nostalgia del Natale. Sarà il caldo insopportabile che non si riesce a placare, soprattutto in città, ma mi rendo conto che quando fa freddo cercare tepore tra le quattro pareti domestiche è quanto di più romantico ci sia. Come sarà questo Natale? Mi chiedo: riusciremo a festeggiare magari in modo più sobrio o saremo davvero senza una lira, devastati dalle troppe tasse? Alla profezia dei Maya non voglio credere, ma spero davvero che possano almeno non toglierci il piacere di festeggiare la nascita di Gesù Bambino, a modo nostro. Si è vero, abbiamo perso lo spirito iniziale dell’evento, il consumismo è diventato eccessivo ma in quei giorni ci rilassiamo dimenticando problemi e ansie e ci dedichiamo un attimo di evasione totale. Un pò in fondo come le ferie estive.