Natale: perché si fanno i regali?

 

Duemila anni fa, Gesù Bambino veniva alla luce, avrebbe amato il mondo così tanto da dare in seguito la sua vita. Un dono enorme e non solo per i cristiani, che in qualche modo rivive simbolicamente ogni anno con i regali. Si proprio quelli che ci scambiamo senza capirne troppo il motivo e ci fanno scervellare, spendere e occupare fin troppo tempo tra casse per pagare, parcheggio e traffico. Eppure noi ci muoviamo quasi come robot, ci piace l’idea soprattutto di ricevere un cadeau e parte della festa è legata proprio a tale passaggio la notte del 24 dicembre. Poco importa alla fine il motivo, quel che conta è il risultato.

Il Natale: Gesù Bambino o i regali?

 

La domanda, in verità sorge spontanea. Si perché sin da bambina ho avuto dei dubbi. Quando si è piccoli, ti mostrano giustamente l’aspetto profondo e spirituale di un evento. In giro però sei già in grado di vedere che tutti si occupano di altro e allora sorge in te un pò di confusione. Lo stesso avveniva una trentina di anni fa, durante la mia prima infanzia. La mamma e tutti i miei familiari in generale, mi mostravano immagini di Gesù appena nato, mi dicevano di pregarlo e di ricordarlo perché era da poco venuto alla luce e il 25 dicembre rievocava l’evento. A scuola, poi, ci facevano studiare poesie a tema e non di rado veniva organizzata qualche simpatica recita, ancora più bella se svolgevo uno dei ruoli protagonisti.

Gli aiutanti di Babbo Natale

 

Voi conoscete gli aiutanti di Babbo Natale? Una favola a tema ce lo racconta e ci fa capire meglio come fa Santa Claus a preparare in tempo tutti i doni per la notte del 24 dicembre: