Mi chiedo davvero come sono riuscita a scoprire la verità. Chi mi ha detto che Babbo Natale non esisteva? Sono riuscita a rendermene conto da sola? Quel che è certo è che non ne sono rimasta per nulla traumatizzata. Il dato curioso è che mi ricordo davvero tutto della mia infanzia, tranne questo dettaglio che ho superato tranquillamente. In fondo mi importava solo di ricevere i regali che chiedevo: che importava chi li portava e in che modo? Oggi però ci sono ancora tanti piccoli che giustamente attendono Santa Claus la notte del 24 dicembre. Sanno che arriverà accompagnato dalle renne, che non risparmierà sacrifici a questi animali e a se stesso, ma alla fine come sempre completerà il suo giro e porterà ai bambini di tutto il mondo i doni.
Natale: dalle filastrocche ai regali
A scuola l’aria del Natale si comincia a sentire qualche settimana prima e per i piccoli è piuttosto impegnativo. Dovranno studiare le poesie e la loro parte per la consueta recita e magari impareranno la filastrocca a tema da recitare sotto l’albero. Il tutto potrebbe anche fruttare qualche dono più grande, quindi tanto vale non fare i capricci. Quale rime leggeranno? Forse quelle che vi riportiamo di seguito? In effetti ce ne sono così tante che è impossibile prevederlo, ma intanto ripassarle fa bene a tutti:
“This Christmas” di Chris Brown, testo e traduzione
Una canzone di Natale dolce e romantica, che immediatamente ci permette di rievocare la festa più amata dell’anno. Ecco la traduzione del pezzo a tema di Chris Brown:
I regali di Natale, poesie e ricordi
Che Natale sarebbe senza di doni sotto l’albero? Il 24 dicembre e i giorni che seguono, sono ormai così carichi di tradizioni che non potremmo di certo farne a meno. Ce li aspettiamo, da chi ci vuole bene e anche dai semplici conoscenti e a volte non sappiamo nemmeno perché ce li stiamo scambiando, ma va bene così. E’ una visione forse fin troppo romantica e consumistica del periodo, ma nel tempo ci siamo abituati a scartare i nostri pacchetti e da questo punto di vista sembriamo non crescere mai. Non dite che non vi importa di poterli scoprire togliendo la carta della confezione: tutti aspettano con ansia di finire il cenone per divertirsi e sorridere accanto ai simboli della festa. Non si spenderà tanto, soprattutto adesso che c’è la crisi, ma quei rituali non possono sparire e fanno parte della nostra vita più di quanto pensiamo. Ecco perché nel tempo, i doni natalizi sono stati pure fonte di ispirazione per poesie e componimenti d’autore. Rime baciate o semplici letture che riportano direttamente alla nostra mente, quella sottile emozione che ci coglie impreparati ogni anno.
Befana: perché porta i doni?
La leggenda narra che non essendo stata pronta a festeggiare a dovere la nascita di Gesù Bambino, abbia deciso di amare con tutto il cuore, da quel momento, i bambini di ogni parte del mondo. Lasciando stare che la storia non mi convince e che mi suona come il comportamento di chi non vuole sentirsi in colpa, di certo quella della Befana è una figura piuttosto misteriosa. Si aggira nei cieli, probabilmente a bassa quota per portare doni e nessuno la vede mai. Coloro che la incontrano, raccontano di una vecchina dall’aspetto burbero e vestita di stracci. Questo mi fa pensare che non sia nemmeno particolarmente profumata. I suoi regali sono quasi esclusivamente dolcetti e per i monelli, carbone.
Canti religiosi del 25 dicembre
Ecco una selezione di canti per il 25 dicembre. Li ascolterete certamente, come ogni anno, in chiesa durante la Santa Messa. Voi ci andate vero, prima del buonissimo pranzo?
Filastrocca canterina per il Nuovo Anno
Ho sempre trovato divertenti le filastrocche per bambini dedicate la periodo natalizio. Ce ne sono tante in giro, perché questa festa mette allegria e ispira tutti a scrivere componimenti simpatici e possibilmente in rime baciate. Ecco dunque che quasi quasi mi vien voglia di scriverne una pure io, ma devo trovare la giusta ispirazione. Quella si trova solo nel periodo che precede il 25 dicembre, quando ovunque è una festa. Gli alberi di Natale sono riccamente addobbati nelle piazze e nelle vetrine dei negozi, nell’aria risuonano musiche a tema e magari dove fa più freddo cade la neve. Il paesaggio e l’atmosfera diventano tipici e si viene quasi sempre conquistati da un senso di spiritualità e felicità che quasi non si riesce a spiegare. Da qui nascono le poesie. Perfette per i piccoli, piacevoli da leggere per i grandi, anche se si esauriscono nel giro di 15 giorni e poi diventano troppo legate alla fine dell’anno. Insomma sono perfette solo una volta ogni anno, ma nel frattempo magari avrete tempo di cercarne di nuove e impararle.
Anno Nuovo: iniziamolo con una poesia
Sono davvero così noiose le poesie? Il problema è che in pochi le sanno recitare, perché le rime si devono sentire fino in fondo per poter essere trasmesse. Ecco che quelle del Natale abbondano, le studiano molto spesso i bambini a scuola, ma non viene trasmesso loro l’amore per ciò che stanno imparando. Questo invece è un momento magico e la condivisione, anche di semplici rime appassionate, può fare la differenza.