Quando ero più piccola, questo testo mi metteva molta tristezza. Non è che adesso la cosa sia diversa, ma riesco ad interpretare in modo più distaccato il dolore dell’artista di fronte ad una storia finita. Claudio Baglioni nel testo ripensa alla ex proprio la notte di Natale e solo e triste non sa come andare avanti. Lo struggimento viene fuori per intero dal pezzo e dimostra come sempre la grande levatura artistica del cantautore romano. Un contrasto molto forte perché di solito la notte della Vigilia, è quella in cui nasce Gesù bambino e si ricevono i regali che porta Babbo Natale. In più è generalmente un momento per restare riuniti in famiglia in allegria, accanto a persone che magari durante tutto il resto dell’anno nemmeno si frequentano. Niente abbuffate per lui, giocate a tombola, doni e alberi di Natale, solo dolore. Questo fa ritornare in mente tutti coloro che soffrono in questo giorno di festa per malattie, per dispiaceri personali, per vuoti incolmabili. Mentre noi non vogliamo vedere la realtà almeno per un giorno, insomma, c’è chi proprio non può negarla e si ritrova da solo.
Notte di Natale
quanto e’ tardi
e qui a casa mia
lei non chiama piu’
e’ un natale
da buttare via
lei non viene piu’
guardo il telefono
e penso a lei
vetri appannati
son gli occhi miei
quanta neve
sta venendo giu’
chi la fermera’
la candela e’
ancora accesa
presto si consumera’
Dio tu stai nascendo
e muoio io
tu che faresti al
posto mio
ora che perdo
pure lei
ho dato un calcio
ai sogni miei
Dio ma che natale e’
questo mio
campane a festa
anche per me
anche per me
anche per me
se tu mi senti
ma perche’
non fai tornare
chi non c’e’ piu’
quanta neve
sta venendo giu’
piangera’ con me