La Sicilia è una terra frizzante che sa festeggiare ogni ricorrenza con la giusta enfasi e una carica di entusiasmo assolutamente contagiosa. Il Natale, poi, è davvero particolare e, come in molti altri Paesi del mondo, viene ricordato dal 350 d.c. Un perfetto mix di tradizioni culinarie, folcloristiche e religiose che danno vita ad una serie di appuntamenti imperdibili tra presepi viventi, maga alberi natalizi in piazza e, soprattutto piatti dedicati anche ai palati più esigenti. Il 25 dicembre le tavole vengono imbandite con moltissimi prodotti genuini raccolti dal fertile terreno della Trinacria e lavorati con tanti altri ingredienti per dare vita alle pietanze conosciute anche oltre i confini dell’isola.
A cominciare dall’impanata variante del pastizzu, della provincia di Caltanissetta, che ricorda la precedente dominazione spagnola e lo sfincione, una sorta di pizza alta vera regina della notte della vigilia a Bagheria, in provincia di Palermo. Noto, invece, propone il suo pasticcio di Natale o il timballo di riso, senza contare la quantità di dolci diversi che in occasione di tale festività sono arricchiti da pistacchio, mandorla, miele, cannella e zucchero, ed ancora cioccolata, vaniglia e ricotta. Il 13 dicembre, ad aprire la scena culinaria, ci pensa Cuccìa di Santa Lucia e, a Palermo, le arancine di riso, visto che in quel giorno i cittadini fanno voto di evitare pasta e pane.
Da provare, se vi trovate in questo suggestivo angolo di Italia, pure il buccellato e il torrone come la cedrata. Quest’ultima è preparata con le scorze di cedri e arance insieme a miele, cannella e vaniglia. Il lungo elenco viene, poi, completato con l’immancabile cassata, i mostaccioli o mustazzola, l’ aranciata antichissimo dolce natalizio della Contea di Modica, cottenuto utilizzando scorze d’arancia, cedri, limoni, mandarini e mandaranci. Fanno capolino a fine pasto, infine, pure i dolcetti con i fichi, anticamente offerti alla fine delle novene natalizie.