Dimenticate i tanti pranzi di beneficenza che vi capita di vedere ogni anno in televisione e fermatevi a pensare. Tutte le persone che si trovano in condizioni economiche molto disagiate, sono sempre state emarginate. Nessuno si cura di loro, non ricevono mai l’elemosina e solo qualcuno getta i soldi nel loro cappello vuoto nel periodo natalizio. Questo non vuol dire, però, che i passanti che donano qualche centesimo si siano accorti della loro presenza. E’ un gesto automatico, una tradizione quasi, perché in questi giorni si diventa più buoni e tutti sono pronti a far qualcosa che faccia sentire lo spirito più elevato. Che cosa c’è nel cuore di queste persone? Perchè non hanno nessuno che si occupi di loro?
Ogni storia, come è facile immaginare, è diversa, io per esempio durante la mia infanzia vedevo ogni giorno un uomo dalla lunga barba bianca, sporco e malato, che dormiva per strada. Quando è morto è balzata la notizia agli onori della cronaca che, in realtà, era ricchissimo ma ossessionato dal bisogno di non spendere una lira. Curioso che se ne sia andato senza spendere nulla, ma non ha potuto comunque lasciare a nessuno il suo patrimonio. Certamente si tratta di un caso più unico che raro, ma in fondo anche lui soffriva, anche lui doveva avere dei motivi per festeggiare anche la notte del 24 dicembre da solo.
Nessuno sembrava volergli bene e le feste erano solo una occasione per ottenere qualche centesimo in più, mentre si addormentava come ogni notte al freddo e al gelo. Io credevo che si trattasse di uno dei mille volti di Gesù, in mezzo a noi per metterci alla prova. Magari avevo ragione, ma di sicuro non l’abbiamo mai superata, visto che non ci siamo fermati un attimo a chiedergli perchè stava così? E’ sempre un problema economico? Difficile da sapere, ma il Natale dovrebbe essere un momento per tutti per vivere qualche ora al calduccio, carichi di cibo e con un sorriso sulle labbra.