Un Natale senza neve

 

Io ci sono abituata, ma un Natale senza neve e freddo, in fondo è sempre diverso. Ho trascorso la maggior parte dei 25 dicembre della mia vita in Sicilia o, comunque, al sud e solo un anno mi ricordo di aver visto fioccare. Tra l’altro, oggi ho l’impressione che le temperature si siano in qualche modo raffreddate ma prima le cose erano ben diverse e il clima era mite per quasi tutti i dodici mesi. A Natale certo non si andava al mare, ma con un classico cappotto si stava più che bene. Tuttavia, notare attraverso la tv che altrove stava nevicando, mi scatenava un senso di mancanza, come se gli abeti di montagna in inverno dovessero per forza essere carichi di un manto di bianco. Restavano, invece, verdi e diritti ad aspettare silenziosi la nascita di Gesù Bambino.

Ogni volta, insieme ai miei compagni di scuola scrutavamo il meteo, ma ne veniva fuori solo maltempo con piogge sparse. Raramente arrivava la grandine e poi tornava il sereno. Diciamo che ci sentivamo a metà tra il Natale australiano dove si festeggia con temperature alte, direttamente in spiaggia e quello dei paesi più freddi, in un limbo che credevamo non desse la giusta “personalità” alla nostra terra.

Negli anni le cose sono cambiate poco in fondo e continua a non nevicare. Credo che ci sia più freddo, ma non abbastanza. Non che io ami la colonnina di mercurio che si abbassa troppo, non sono abituata, ma per Natale si, voglio il gelo. Quest’anno a Roma la neve è arrivata, ma a febbraio sbagliando per un paio di mesi la fatidica data. Che cosa dobbiamo aspettarci per i prossimi mesi? Visto che si parla di fine del mondo che molto probabilmente non avverrà, per la chiusura dell’anno anche semplici temperature in picchiata potrebbero colpirci e farci vivere con più partecipazione ancora un altro splendido Natale.

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