Natale, è l’ora di scartare i regali

 

Potreste avere 8 anni o anche ottanta, ma io sono sicura che questo momento vi emoziona sempre, soprattutto se amate come me il Natale. In fondo dopo tanta attesa, dopo molti preparativi il momento clou della festa è arrivato. Con la pancia piena ci si sposta sotto l’albero e si cominciano a prendere i doni e a distribuirli. In verità dovrebbe essere una operazione lenta, ma tutti hanno fretta di scoprire cosa hanno ricevuto e, a loro volta, di vedere le facce degli altri di fronte al proprio cadeau e si finisce per correre tra urla e risate. Questo salvo poi pentirsene e pensare che sarebbe stato meglio assaporare tutto maggiormente. Ogni anno però l’errore è sempre lo stesso e anche gli adulti fremono per vedere cosa c’è sotto la carta.

Ci sono, poi, quelli come me ai quali non è facile fare una sorpresa, che capiscono molto facilmente anche dalla forma che cosa potrebbero trovare e cercano di non perdere quell’entusiasmo che, volente o nolente, scema se immagini a cosa hanno pensato per te i tuoi cari. La domanda, poi, dentro la propria mente è: “sarà piaciuto quello che ho scelto”? “era una idea banale”? “avrò speso troppo poco”. Piano piano un tarlo annebbia la mente: “magari ce lo aveva già”. Qualche minuto dopo però ci si distrae: in fondo è il momento di provare e studiare il proprio pensierino e non ci si può concentrare su altro.

Solo qualcuno in quel momento si ricorda che ci si trova tutti insieme non tanto per l’albero di Natale, quanto per il fatto che è nato il Bambino Gesù, sarebbe ora di andare a Messa ma ci si può andare anche la mattina successiva. La vera difficoltà sarà quella di alzarsi ad un’ora decente, prima di ricominciare ad abbuffarsi per tutto il 25 dicembre.

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