Natale: racconti moderni per bambini

Una volta si parlava di pastorelli ora, pur riferendoci ad un passato remoto che, per fortuna non abbiamo conosciuto, i bambini giocano a rievocare dinosauri e mostri mitici, anche nel periodo natalizio. Ecco un racconto moderno per i vostri figli:

 

T-rex e l’alberosauro natalizio


“Sapete che tutti parlano di noi?” disse Pipposauro ai suoi amici intenti a schiacciare un pisolino dopo il lauto pasto di mezzogiorno. “Si, si… c’è scritto qui sulla “Gazzetta dei Sauri”, a pagina 3: ci descrivono come esseri giganteschi… Ma allora come sono alti questi uomini… pardon… bassi?”.
“Faresti meglio a tacere” mugugnò, ancora masticando, il vecchio T-rex “sai quanto è lenta la mia digestione e poi non ho voglia di scomodarmi per conficcarti i 18 centimetri dei miei denti nella tua pellaccia, mi sono spiegato?”.
T-rex era noto per il suo caratteraccio ma i suoi amici, che lo avevano segretamente soprannominato “Tetrosauro”, gli volevano un gran bene e lo rispettavano, soprattutto da quando era diventato famoso grazie ai film che lo vedevano come protagonista.
I suoi figli, i piccoli Tenerisaurirex, si facevano sempre portare qua e là a spasso sulla sua lunga coda e si divertivano tantissimo.
“Papà, il Natale si sta avvicinando: ci avevi promesso l’albero più grande di tutta la foresta, ricordi?” gli gridarono nelle orecchie i piccoli sauri. “Uhm… andate a cercarne uno, io vi raggiungo più tardi. Chiedete a Fiutosauro di accompagnarvi, in poco tempo saprà trovare quello che desiderate… Ronf… Ronf… Zzzz… Zzzz…”
Fiutosauro era il più bel esemplare di guida turistica di tutta la valle di Dinolandia: appena i piccoli sauri lo raggiunsero nel suo “Ufficio Informazioni”, egli prima consultò un grosso libro poi li caricò sulla sua possente coda e… via di corsa per la foresta alla ricerca dell’albero per Natale.
Giunti in una radura soleggiata, scoprirono il più grande albero mai visto, davvero gigantesco. A Fiutosauro venne subito la voglia di mangiarsi un po’ di foglie ma si trattenne: “Ehm.. Ehm.. pensate possa andare bene? Per gli addobbi però dovrete rivolgervi ad Archimedesauro, io non mi intendo di luci, palline e tutta questa mercanzia”.
“Wow wow! E’ superfantastico! Sarà l’albero più bello di tutta Dinolandia! Presto, andiamo dal geniosauro, ha sempre un sacco di idee in testa, ci sarà utile” decisero euforici i Tenerisaurirex.
Il laboratorio di Archimedesauro era pieno zeppo di invenzioni, di fili sparsi qua e là, di appunti e formule matematiche degne di un vero scienziato. “Uhm… un albero di Natale? E che invenzione è questa?” rispose pensieroso alla richiesta dei piccoli. “Dovrò costruire un circuito elettrico molto potente per fare in modo che l’albero illumini tutta la valle.
Uhm… mumble… mumble… mi sembra un’ottima idea, molto originale. Consultando i miei annualisauri, non ho notizia di un albero natalizio nella valle…”.
Si misero subito al lavoro: gigantesche bacche rosse, liane intrecciate, candide ninfee, fiori dai mille colori divennero come d’incanto il vestito natalizio per quell’albero così alto. Per tutto il giorno un gran via vai di sauri fece tremare la terra: chi portava una cosa, chi un’altra, chi consigliava, chi bisticciava… Insomma, tutti al lavoro tranne il vecchio T-rex, che ancora sonnecchiava all’ombra.
Appena la sera calò sulla valle, Archimedesauro disse “Ora tutto è pronto: un clik al generatore di corrente e vedranno il nostro super albero persino al Polo Nord… Uhm… Polo Nord?… non so cosa sia, ma l’ho letto da qualche parte… mumble… mumble…”, pensò grattandosi la testa.
Dal suo laboratorio azionò l’interruttore e… “Ohhhhhhhhh…. Che meraviglia!” esclamarono tutti alla vista di così tanto splendore. Era senza dubbio il prototipo di alberosauro natalizio più bello della storia. “Eh eh… Speriamo nel Premio Nobelsauro per il prossimo anno” disse compiaciuto il genio.
“Groooaaarrrrrrrr…. Ma che succede? Mi sembrava di aver dormito tanto ma vedo che è ancora giorno” disse T-rex svegliandosi disturbato da così tanta luce. “Papà… guarda: il nostro albero!” risposero i piccoli strattonandogli la coda.
Con fatica il grande T-rex si alzò, si stiracchiò e rimase senza parole di fronte a tanta bellezza: con due zampate fu vicino all’albero, lo osservò attentamente e disse “Sono commosso, amici: ora siamo pronti a festeggiare anche noi il Natalesauro” e così dicendo scacciò una lacrima senza farsi troppo notare. Peccato che i libri di storia non parlino di questo avvenimento ma, chissà… magari dopo aver letto questo racconto qualcuno ci penserà…
di Greta Blu

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