Non vorrei essere incontentabile e mi piace vivere il mio tempo giorno per giorno, senza rischiare di saltare emozioni per viverne altre, tuttavia ho un pizzico di nostalgia del Natale. Sarà il caldo insopportabile che non si riesce a placare, soprattutto in città, ma mi rendo conto che quando fa freddo cercare tepore tra le quattro pareti domestiche è quanto di più romantico ci sia. Come sarà questo Natale? Mi chiedo: riusciremo a festeggiare magari in modo più sobrio o saremo davvero senza una lira, devastati dalle troppe tasse? Alla profezia dei Maya non voglio credere, ma spero davvero che possano almeno non toglierci il piacere di festeggiare la nascita di Gesù Bambino, a modo nostro. Si è vero, abbiamo perso lo spirito iniziale dell’evento, il consumismo è diventato eccessivo ma in quei giorni ci rilassiamo dimenticando problemi e ansie e ci dedichiamo un attimo di evasione totale. Un pò in fondo come le ferie estive.
Visto però che stavolta il portafoglio vuoto non ci permetterà di andare lontano, io corro con il pensiero e sogno di vedermi già ad impacchettare regali. Amo molto il fai da te e non di rado comincio a pensare ai doni personalizzati per i miei cari con largo anticipo. Non ci si deve dunque impressionare se io già adesso, con il pensiero sono molto avanti. Ho già dei progetti pure in merito all’albero di Natale. Via il rosso, il blu, l’argento e l’oro: non mi va di andare sempre sul sicuro. Voglio osare. Userò il viola o il fucsia o, peggio, il giallo e anche se mi criticheranno mi sarò sentita libera. A mezzanotte poi, vorrei che cadesse la neve per correre tutti insieme a costruire un pupazzo di neve davanti casa, come da tradizione. Dove abito io, però, è molto raro che ciò avvenga anche se il freddo certo non ci risparmia.