Natale: per l’albero oso

Vi dirĂ², sono stanca del solito albero “politicamente corretto”, nel senso che per accontentare tutti in famiglia mi limito a mischiare i quattro colori classici: rosso che fa giĂ  Natale, blu, oro o argento. Questa volta voglio osare che poi è una parola grossa, perchĂ© in fondo i toni accesi si usano giĂ  da tempo. Se fossi davvero trasgressiva, dovrei pensare ad altri tipi di addobbo, che pure non escludo a priori. Qualcuno preferisce i biscotti sull’alberello, ma poi finiscono per essere mangiati prima. Altri mettono dei pensierini, ma il desiderio di leggerli porta il simbolo natalizio a disfarsi prima del tempo. Ci sono poi le persone che pensano con largo anticipo al fai da te e lo rendono splendido. Io non credo di averne il tempo, anche se mi piacererbbe far qualcosa di particolare, ma su una decisione non torno indietro: voglio colore, voglio dettagli diversi. Voglio un Natale a modo mio.

UserĂ² dei colori strani e, vi assicuro, non è nemmeno facile trovarli. Il giallo è comune, il fucsia anche e lo stesso il viola. Il must, perĂ², deve essere sempre il buon gusto, mai esagerare per colpire i nostri cari. Pioverebbero addosso solo aspre critiche e, a questo punto, giuste. Ci saranno sempre le luci colorate e, per la cronaca, tra gli addobbi non userĂ² affatto il Babbo Natale che si arrampica. E’ una moda che non mi fa simpatia, ma certo rispetto chi lo espone. Ognuno ha i suoi gusti. Io ho la visione romantica di Santa Claus che arriva con le renne e si cala dal camino. Il pensiero che possa sembrare un ladro nella notte del 24 dicembre, mi fa rabbrividire.

Voglio anche la neve finta intorno che fa spessore e le romantiche luci colorate. Cosa non deve mancare sotto il mio alberello? Di sicuro i regali, magari tutti per me.

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