Non tutte le leggende sono strettamente legate al Natale, eppure alcune risultano perfette perchè hanno una morale. In un periodo in cui tutti siamo più buoni, è il momento giusto per essere più ricettivi e allora raccontate ai vostri figli questa leggenda africana:
Sciocchi uomini
C’erano una volta due donne, molto amiche, che discutevano sempre animatamente. Un giorno, avendo esaurito tutti gli argomenti, cominciarono a parlare dei mariti. La prima disse: “Mio marito è proprio stupido; è così tonto che posso fargli credere qualsiasi cosa!”
“Non e’ sicuramente scemo come il mio!” rispose l’altra. “Potrei raccontargli le fandonie più inverosimili: è così babbeo che ci crederebbe ciecamente!”
“In ogni caso, mio marito è più stupido!”
“No, il mio è più scemo!”
Nessuna delle due donne voleva cedere, così cominciarono a urlare e stavano quasi per prendersi per i capelli. La prima allora disse: “Non dobbiamo litigare per questo, sarebbe davvero sciocco; mettiamo i nostri mariti alla prova. Ci impegneremo ad abbindolarli con la storia più incredibile che ci verrà in mente e vedremo quale dei due si dimostrerà più idiota”.
Finalmente, si trovarono d’accordo. La prima donna, quella della fattoria del Nord, si rivolse al marito non appena questi ritornò dalla foresta: “Dio mio! Che aspetto spaventoso hai! Devi essere gravemente malato!”
“Niente affatto! Mi sento in ottima forma!” rispose il marito “Ho solo bisogno di bere e mangiare”.
“Dio mi è testimone!” affermò la donna. “Diventi ogni istante più pallido e hai lo sguardo di un morto; devi subito metterti a letto, non vivrai ancora per molto.”
Continuò ad insistere finché non riuscì a persuadere il marito di essere davvero in procinto di morire; così, lo fece stendere, gli chiuse gli occhi e gli avvicinò le mani sul petto. Poi, lo avvolse in un sudario e lo depose in una bara. Infine, fece qualche foro nelle assi di legno, in modo che potesse respirare e sbirciare fuori ogni tanto.
Nel frattempo, alla fattoria del Sud, l’altra donna prese un paio di cardi e si andò a sedere per cardare, ma non aveva la lana. Il marito, vedendola gesticolare nel vuoto, le disse: “Che donna stupida! Chi ha mai visto cardare senza lana!”
“Come, senza lana?” rispose la donna “Ce l’ho qui la lana, non la vedi? Bisogna ammettere che è molto sottile.”
Poi prese l’arcolaio e cominciò a filare. “Questa volta stai proprio vaneggiando!” disse l’uomo. “Rovinerai l’arcolaio se non ci metti sopra qualcosa!”
“Qualcosa? La tua vista si abbassa progressivamente: il filo è troppo sottile perché tu possa vederlo!”
Quindi preparò il telaio per tessere e si mise al lavoro; poi, tagliò il tessuto, cucì gli abiti per il marito e andò ad appenderli nel granaio. Il marito non osò proferire parola; non vedeva niente, né il tessuto, né il vestito, ma la moglie l’aveva convinto che l’abito fosse molto sottile…
Il giorno seguente, la moglie gli disse: “Oggi seppelliranno l’uomo della fattoria del Nord; dovrai indossare l’abito della festa per partecipare al banchetto organizzato per i funerali. Ti aiuterò ad infilarlo, dal momento che il tessuto è così sottile che rischi di lacerarlo se lo metti da solo.”
Quando giunsero alla fattoria del Nord, i convitati avevano già iniziato a bere; ma quando videro il loro amico che si avvicinava senza vestiti addosso, scoppiarono a ridere a crepapelle. Il “morto”, nella sua bara, gettò un’occhiata fuori attraverso le fessure tra le assi: “Oh, oh! Ecco il contadino della fattoria del Sud che si presenta completamente nudo ai miei funerali!” E si mise a ridere anche lui.
Gli altri lo sentirono e si affrettarono a scoperchiare la bara.
“E’ una cosa proprio curiosa!” si disse l’uomo della fattoria del Sud vedendolo. “Il cosiddetto defunto sta ridendo e chiacchierando con i suoi amici, ma dovrebbe piangere!”
“Le lacrime non hanno mai sottratto nessuno alla morte!” gli rispose l’uomo della fattoria del Nord.
All’improvviso, i due mariti compresero di essere stati ingannati e che erano state proprio le loro mogli ad organizzare tutto; così, ritornarono a casa umiliati, giurando di vendicarsi a suon di bastonate.