Natale e la casa delle favole
L’Autunno, quel mattino, era assai indaffarato nei preparativi della festa in onore dell’arrivo dell’Inverno suo amico. Da un nido posato sulle braccia stanche di una vecchia quercia che cresceva al limitare del bosco, un passero infreddolito si soffermò ad ascoltare un brusio di vite, un insolito rumore, provenire da un ciuffo di sterpi e d’erba ingiallita, poco distante dalla sua casetta sotto il cielo.Incuriosito, scese dal ramo e saltellando silenzioso, s’addentrò in quel cespuglio.
Fra gli steli d’erba, lo zufolare del vento si fondeva a quel brusio, che crebbe a poco a poco, fino a che il passero riconobbe in esso delle voci… o almeno così gli parve, ed il suo piccolo cuore cominciò a battere veloce. Strane creature sparivano veloci ad ogni bivio, tuffandosi nel fitto di quel bosco, ma lui non si fermò e continuò per quel sentiero che cominciava ad arrampicarsi, a salire verso il cielo… E.Aveva varcato l’Azzurra Porta d’Autunno... D’improvviso, vide aprirsi avanti a sè una radura, dove la luce sembrava essere più intensa… Nell’aria c’era un’agre fragranza di legna bruciata, un insolito tepore e, come per incanto, si trovò di fronte una casetta che sembrava essere apparsa dal nulla coperta da un sottile velo di neve candida, che rendeva più tenui i suoi colori, che mangiava pigramente i rumori che giungevano dall’interno e da quel bosco. Era così piccola che l’uccellino si chiese chi ci vivesse dentro e, per un istante, pensò ad un gioco caduto dalle mani di un bimbo. Si avvicinò a quella casetta di legno, che era poco più alta di lui e cominciò a guardare attraverso i vetri, per vedere chi l’abitasse.
Dall’interno giungevano suoni, parole, quasi melodie, che l’uccellino non riuscì subito a capire… e, sulle prime, all’interno vide soltanto un fuoco acceso che brillava intenso… poi, finalmente, sedute avanti al fuoco, vide due creature tutte intente a ritagliare delle lamine colorate. D’improvviso, la creatura delle due, che indossava un cappellino rosso, scoppiò in un’esclamazione di stupore e l’altra le sorrise e l’abbraccio dicendo: “E’ stupenda… sarà il nostro regalo di Natale“ . Su alcuni scaffali, illuminati dalla fioca luce di qualche candela colorata, c’erano accatastate tante foglie dalle forme più diverse… alcune erano grandi e palmate, altre lunghe e ovali, altre a forma di cuore… Quelle creature le prendevano e ritagliandole, formavano delle lettere… d’un tratto, vide le due creature gettare fra le fiamme grosse manciate di quelle lettere appena ritagliate… e, come per magia, le spire di fumo divennero parole e salirono su per il camino e uscirono dal comignolo di quella casetta, accompagnate dal canto più dolce che avesse mai udito. Poi, dopo un ultimo indugio, volarono nel cielo… e finalmente il passerotto capì, quando tutto quell’azzurro sopra di lui divenne la favola più bella che avesse mai letto. L’uccellino non poteva sapere che a lui, era stato concesso di sapere dove nascevano le favole e le poesie più belle, e, dalla Casa delle Favole, non volle più tornare al suo nido.
liberamente tratta da : un mondo di fiabe