Il Natale ebraico e quello cristiano: due feste a confronto

La maggior parte delle persone attende con ansia due periodi dell’anno, considerati i più gioiosi e rilassanti: l’estate con le ferie al mare o in montagna e, soprattutto il Natale. Tuttavia, viene da chiedersi, che origini abbia questa festa e, soprattutto, quali radici religiose hanno dato vita alle settimane più frenetiche e, insieme, più adorate di tutto l’arco dei dodici mesi. Innanzitutto bisogna precisare che il Cristianesimo è profondamente legato all’Ebraismo, essendone un diretto discendente e, perciò, anche tale evento può essere in qualche modo legato a tale credo. Vediamo come.

Se ci soffermiamo sull’aspetto più antico, bisogna sottolineare che la venuta di un messia è citata nell’Antico Testamento , ma quando venne alla luce Gesù Cristo, non tutti lo riconobbero in quella veste, ma soltanto alcuni ebrei e da qui avvenne la scissione. Nacquero i cristiani che vedono nel Natale il fulcro di un periodo religioso molto sentito, ma ancora di più legato alla realizzazione del presepe, dell’albero natalizio e all’acquisto dei regali da scartare la notte del 24 dicembre. In quella notte si ricorda Gesù, mentre per la religione ebraica all’origine il 25 dicembre era un giorno di importanza relativa che celebrava la rinascita della luce, nel giorno del solstizio d’inverno. Le cose si sono, via via modificate e, con l’istituzione dello stato di Israele, il Chanukah  o Festa delle luci, ricorda la consacrazione di un nuovo altare a Gerusalemme dopo la vittoria contro i Seleucidi ed è diventato il Natale ebraico.

Adesso, mentre il Natale più famoso ed “esibito” prevede grandi abbuffate, decorazioni a tema nelle proprie abitazioni e letterine a Babbo Natale, nell’attesa di ricevere i doni richiesti, il Chanukkà pur discostandosi parecchio da questi festeggiamenti, prevede ugualmente l’apertura di regali e la scelta di dolci tipici. La sera prima del Chanukah il Rabino capo accende un gran candelabro, chiamato chanukiah, recita una benedizione ed inaugura la festa con canti e balli ai quali partecipano i fedeli. I più piccoli, poi, gustano il sufgagnà un grosso bombolone fritto in olio.

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