Non c’è Natale senza qualche filastrocca. Se non ci penserete voi a insegnarla ai vostri bambini, probabilmente saranno loro a stupirvi con dei versi imparati a scuola. Eccone qualcuna da recitare sotto l’albero nei giorni di festa:
Natale di Guido Gozzano
È nato! Alleluia! Alleluia!
È nato il Sovrano Bambino.
La notte che già fu si buia
risplende d’un astro divino.
Orsù, cornamuse, più gaie
sonate, squillate, campane!
Venite, pastori e massaie
o genti vicine e lontane!
Per quattro mill’anni s’attese
quest’ora su tutte le ore.
È nato! È nato il Signore?
È nato nel nostro paese!
La notte che già fu si buia
risplende d’un astro divino,
è nato il Sovrano Bambino.
È nato! Alleluia! Alleluia!
Alleluia
Notte santa del Natale,
notte d’oro, tutta incanto;
degli angeli c’è il canto,
su Betlemme è la cometa.
Alleluia! In alto il cuore
per la pace e per l’amore,
nella notte del Natale
è nato il Redentore!
Notte di Natale
Suonate, squillate,
campane beate
del santo Natale!
E’ tutta splendente
di luce divina
la stella d’oriente.
Cammina, cammina,
s’appressano a frotte,
cantando, i pastori.
La gelida notte
è tutta splendori.
Ritorna ogni anno di Gianni Rodari
Ritorna ogni anno, arriva puntuale
con il suo sacco Babbo Natale:
nel vecchio sacco ogni anno trovi
tesori vecchi e tesori nuovi.
C’e’ l’orsacchiotto giallo di stoffa,
che ballonzola con aria goffa;
c’e’ il cavalluccio di cartapesta
che galoppa e scrolla la testa;
e in fondo al sacco, tra noci e confetti,
la bambolina che strizza gli occhietti.
Ma Babbo Natale sa che adesso
anche ai giocattoli piace il progresso:
al giorno d’oggi le bambole han fretta,
vanno in auto o in bicicletta.
Nel vecchio sacco pieno di doni
ci sono ogni anno nuove invenzioni.
Io del progresso non mi lamento
anzi, vi dico, ne son contento.