Il Natale, la crisi economica e la fine del mondo

 

Non è ancora Natale, anzi manca piuttosto tanto tempo al ricordo della nascita di Gesù Bambino, ma la paura questa volta è palpabile. A mettere a rischio il periodo più bello dell’anno due insidie, una assolutamente reale, l’altra semplicemente prevista. Da un lato c’è la crisi economica, dall’altro il pericolo che l’interpretazione del calendario Maya possa essere giusta e la fine del mondo sia vicina.

Il 21 dicembre del 2012 termina il calendario Maya, ma questa misteriosa popolazione non ha parlato di termine dei tempi, quanto di un periodo di grossi cambiamenti positivi o meno. Del resto basta guardarci intorno per capire che a migliaia di anni di distanza avevano ragione.  Qui c’è molta crisi e le cose potrebbero volgersi al meglio o al peggio. Siamo insomma in una fase di transizione ed è curioso rendersi conto che è stato lo stesso benessere a portarci all’attuale malessere. Non siamo più in grado di risparmiare e di vivere con sobrietà. Immaginate poi il Natale che già negli ultimi tempi ha portato al risparmio. Cosa sarebbe senza doni e abbuffate? Un pò come ai tempi del romanzo “Piccole Donne”, in cui trovare qualche risparmio per un semplice pensierino era una impresa.

Non ho voglia di essere pessimista, perché pensare in negativo non porta mai a nulla, ma di sicuro il prossimo Natale non sarà come tutti gli altri. Non credo che finirà il mondo, sarà un pò quando nel 2000 tutti attendevamo la mezzanotte per vedere se la fine di tutto stava proprio per giungere. Per fortuna siamo ancora qua e ce la faremo anche questa volta. Certo dovremmo risparmiare, anzi una buona idea potrebbe essere quello di cercare i pensierini durante l’anno, spendendo meno e non trovandosi ad affollare i negozi all’ultimo minuto in cerca di offerte. Meno spese ma di sicuro sempre idee carine, non è facile ma ci si può riuscire.

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