Quando parliamo del Natale ci viene in mente più che una ricorrenza uno stato d’animo, una sensazione e un forte sentimento d’amore. E’ vero ci sono molti scettici sul’argomento che trovano la ricorrenza noiosa ed esageratamente consumistica, ma a noi piace ricordarlo come il periodo più bello ogni fine d’anno. Si tratta dell’evento rievocato dai cristiani con il quale viene celebrata la nascita di Gesù Bambino e ai più piccoli si racconta dell’arrivo di Maria con Giuseppe su un asinello in cerca di alloggio e la nascita del piccolo al freddo in una grotta, con il solo conforto dell’alito caldo del bue e dell’asinello.
Storicamente non esiste la certezza che sia nato il 25 dicembre, anzi è probabile che si tratti solo di unna convenzione ma la data è stata voluta come contrapposizione cristiana ad una festa di origine romana risalente al IV secolo, con cui si ricordava l’avvento del solstizio d’inverno. Era una festa pagana voluta dall’imperatore Aureliano, nel 275 in onore del dio Sole e si festeggiava in tutto il vicino Oriente proprio lo stesso 25 dicembre. Parliamo quindi di 4 giorni dopo la reale data del fenomeno.
Superate quelle ore la luce riprende piano piano ad aumentare ogni giorno fino al 21 giugno e i cristiani d’oriente ripresero questa tradizione pagana e iniziarono a tenere conto anche del 6 gennaio, come festa della Luce o Epifania. La Chiesa scelse questo giorno per celebrare la nascita di Gesù, in quanto portatore di luce. Una opzione che fu resa definitiva soprattutto tra il il 325 e il 354 d.c quando a Roma si pensò che il giorno in questione fosse perfetto per celebrare la nascita di Gesù. Da allora nulla è cambiato se non maggiore perdita di soldi in regali e pranzi, ma tutti continuano a organizzare feste, tombolate ed eventi gioiosi fino alla fine dell’anno e anche oltre.