Natale: come costruire un bel pupazzo di neve

Il Natale, almeno in Europa, corrisponde con il freddo mese di dicembre dove un pò ovunque si gela e quindi uno dei simboli del periodo dopo i vari Babbo Natale, la Befana, i folletti e le renne sono i pupazzi di neve, amati e costruiti all’esterno di ogni villetta da grandi e piccini. Tuttavia se ne abbiamo una visione classica con carota al posto del naso, cappello e una forma arrotondata, non è detto che il nostro debba essere per forza convenzionale.
Del resto non è facile creare un pupazzo di neve perfetto e così ognuno finisce per pensarlo a modo suo, scherzando su evidenti somiglianze con qualche parente. In effetti non è una pratica direttamente connessa con il Natale, ma appunto coincidendo il periodo invernale è entrato di diritto a far parte dei suoi simboli più comuni. Di sicuro è un divertimento molto amato dai bambini nostante la sua relativa vita, ma vediamo insieme come si realizza:

 La prima parte di solito è quella del corpo che si ottiene arrotolando la neve e deve essere ben grande anche se di misura variabile. Se ne crea poi un’altra o a seconda dei gusti una terza più piccola sopra la precedente e questa rappresenta la testa del pupazzo. Si passa quindi alla decorazione del volto e qui comincia il divertimento. Si prende a personalizzare la parte degli occhi, ma anche le labbra e il naso e quasi sempre si utilizzano elementi culinari o materiale di recupero trovato in casa. Vanno benissimo in questo senso quindi vecchie scope, bottoni, carote e così via continuando. L’usanza di creare un pupazzo di neve è molto antica e risale al periodo medievale. Si trova la prima testimonianza conosciuta della sua realizzazione in un Libro delle Ore del 1380 e il testo è oggi ben custodito in una biblioteca dell’Aia.

 

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