Natale a Cipro: tradizioni e usi locali

Il Natale è ricco di tradizioni locali particolari in gran parte del mondo e allo stesso modo è atteso e amato e non soltanto dai bambini. Se pensate ai paesaggi innevati e ai camini accesi, tipici di questo periodo, rievocate una tradizione europea piuttosto consolidata. Se ci si sposta un pò, però, cambiano le condizioni climatiche ma non lo spirito con il quale viene vissuta tale festa. Cipro, ad esempio, è la terza isola per estensione del Mediterraneo Orientale, situata a sud della Turchia e piuttosto vicino dalle coste egiziane. Nonostante le temperature rigide, in fondo, possono interessare pure tali luoghi vi colpirà la passione con la quale si prevedono pranzi tradizionali e inni popolari, si addobbano alberi di Natale e si rispettano molte consuetudini.

Per prima cosa a Cipro, in linea di massima ci si astiene dai cibi grassi per la purificazione e si lavora moltissimo per la pulizia della casa. Trai  fornelli nelle cucine cipriote, invece, ci si dedica ai pani speziati e le pizze con il sesamo con il disegno della croce, come da tradizione. Tali prodotti non di rado vengono anche preferiti come portafortuna sulle travi portanti dei soffitti delle case, oppure davanti alle sacre icone, per rimanervi fino a Capodanno o, addirittura, fino al Natale successivo.

In pochi, poi, non prendono parte alla classica messa cantata dove ci si reca con abiti rigorosamente nuovi, mentre i bambini si travestono da San Basilio (Patrono del Capodanno) per andare in giro e bussare alle porte cantando canzoni in rima e suonando triangolo e tamburello. E’ d’uso, in questo senso, offrire qualche monetina ai più piccoli che in questo modo possono riempire il loro salvadanaio. Con l’arrivo dell’anno nuovo in primo piano c’è la vasilopita, ovvero la Torta di San Basilio all’interno della quale vi è nascosta una monetina portafortuna. E’ legata ad una leggenda che parla dell’attacco di Cesarea da parte degli abitanti della Cappadocia. In questa occasione, San Basilio invitò i suoi concittadini a partecipare alla difesa della loro capitale con una donazione commisurata ai mezzi di ciascuno. I nemici per miracolo si allontanarolo e il Santo domandò di continuare tale usanza per restituire la cifra richiesta in precedenza.

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