Natale e il bambino “a prova di cancro”

Il Natale del 2010 ha portato un regalo particolare un pò a tutto il mondo, solo che nessuno lo sapeva fino ad oggi. I medici, infatti, hanno voluto aspettare qualche mese, completare le analisi di routine e confermare che, finalmente, era nato un bambino “a prova di cancro”. In realtà, in Spagna dove è avvenuto l’incredibile miracolo scientifico è stata usata una diagnosi pre-impianto del tutto innovativa e, a quanto pare, ha dato buoni frutti e magari aprirà la strada a nuovi scenari nemmeno troppo futuri.

Con questa operazione messa a punto da un team di studiosi, sembra che sia del tutto impedito al feto e poi al bambino e all’adulto di ammalarsi di un certo tipo di cancro. Insomma se la mamma si sottopone alla sofisticata cura, aiuta il figlio a vivere meglio, ma ancora chiaramente le notizie che arrivano sono frammentarie e solo in seguito si potrà definitivamente comprendere quanto realmente efficace possa essere un pregetto neonatale di tale tipo. Nel caso specifico, si trattava di una donna che veniva da una famiglia con moltissimi parenti ammalati di tumore precoce e fulminante. Per le persone coinvolte si parlava di un terribile evento che, ogni volta, colpiva intorno ai trenta anni. Questo a causa del gene Brca1, legato ai tumori.La signora, quindi, ha scelto una inseminazione artificiale e tra i vari ovuli fecondati, attraverso l’esame pre-impianto, si sono trovati due zigoti (cioè ovuli fecondati) in cui il gene era del tutto assente.

Questi sono stati gli unici ad essere impiantati nell’utero della madre. Uno di questi non ce l’ha fatta, ma l’altro sì.In tal senso, sicuramente non rischierà di ammalarsi in questo modo e, probabilmente, la stessa tecnica può essere legata anche ad altri specifici casi. Sarà il tempo a confermarlo e smentirlo. Da sottolineare, però, che il piccolo potrebbe ammalarsi nel corso della sua esistenza di altri tumori, ma di certo non di quello. Le polemiche sono già scoppiate, anche perchè ad esempio in Italia, con la legge che vieta l’esame diagnostico pre-impianto e che obbliga a prelevare solo 3 ovuli, a fecondarli e a reimpiantarli tutti e tre, una cosa del genere non sarebbe mai potuta accadere.

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