Perchè nella grotta c’erano l’asino e il bue? Nel racconto della nascita di Gesù Bambino, tale dettaglio non manca mai e le nostre mamme ci hanno raccontato che il motivo era legato al loro alito caldo in grado di evitare che il piccolo soffrisse troppo il freddo di dicembre. Esiste in merito un racconto a tema che meglio racconta di quello che avvenne quella notte e che noi vi riportiamo. Sarà più facile così entrare nello spirito del periodo e sarete pronti a vivere un Natale 2011 ancora più bello:
“Mentre Giuseppe e Maria erano in viaggio verso Betlemme, un angelo radunò tutti gli animali per scegliere i più adatti ad aiutare la Santa Famiglia nella stalla.
Per primo, naturalmente, si presentò il leone. “Solo un re è degno di servire il Re del mondo”, ruggì. “Io mi piazzerò all’entrata e sbranerò tutti quelli che tenteranno di avvicinarsi al Bambino! “.
“ Sei troppo violento”, disse l’angelo. Subito dopo si avvicinò la volpe, con aria furba e innocente insinuò:” Io sono l’animale più adatto, per il Figlio di Dio ruberò tutte le mattine il miele più profumato e il latte più ricco di panna. Porterò a Maria e Giuseppe, tutti i giorni un pollo grasso!”.
“ Sei troppo disonesta”, disse l’angelo. Tronfio e sfolgorante arrivò il pavone. Dispiegò la sua magnifica ruota color dell’iride e proclamò:” Io trasformerò quella povera stalla in una reggia più bella del palazzo di Salomone!”. “Sei troppo vanitoso!” disse l’angelo.
Passarono, uno dopo l’altro, tanti animali. Ciascuno magnificava il suo dono, invano.
L’angelo non riusciva a trovarne uno che andasse veramente bene per il compito delicato di custodire e aiutare il Re dei Re. Si accorse però di un paio di animali che continuavano a lavorare, con la testa bassa, nel campo di un contadino, nei pressi della strada di Betlemme.
Erano l’asino e il bue. L’angelo li chiamò:” E voi non avete niente da offrire?”
“Niente”, rispose l’asino ,” non abbiamo niente oltre l’umiltà e la pazienza. Tutto quello che abbiamo in più sono le bastonate!”.
Ma il bue, timidamente, senza alzare gli occhi, disse:” Però potremmo di tanto in tanto cacciare le mosche con le nostre code”.
L’angelo finalmente sorrise:” Voi siete quelli giusti”.