Come avvenne l’Annunciazione? Cosa disse l’angelo a Maria e, soprattutto:come avvenne la nascita di Gesù Bambino? Tutte domande alle quali si trova risposta nella Bibbia e anche nei Vangeli:
L’angelo del Signore aveva detto a Maria: «Quando nascerà il tuo bambino, il Figlio dell’Altissimo Dio, tu gli metterai nome Gesù». Quel bambino nacque nella grotta di Betlemme, e secondo l’uso ebraico il nome gli fu imposto otto giorni dopo. Il nome fu naturalmente quello indicato dall’angelo: Gesù, che significa “Dio è Salvatore”. Infatti, per mezzo di quel bambino Dio interveniva a salvare il suo popolo. I profeti l’avevano predetto secoli prima: un giorno Dio avrebbe mandato un salvatore, e lo chiamavano Messia, cioè “Consacrato dal Signore. Dire Messia è come dire Cristo: ecco perché Gesù fu poi chiamato anche Cristo. Gesù era il primo figlio di Maria, e la legge ebraica diceva che il primo figlio apparteneva al Signore, e bisognava in un certo senso comperarlo da lui, offrendogli in cambio due tortore o due giovani colombi. Per questo, quaranta giorni dopo la nascita, Maria e il suo sposo Giuseppe portarono Gesù nel tempio del Signore, a Gerusalemme, e portarono anche due tortorelle da offrire al Signore. Nel tempio incontrarono un uomo, di nome Simeone. Era un uomo buono, che in tutta la sua vita aveva sempre cercato di comportarsi come piace al Signore. Simeone ricordava le parole dei profeti, e aspettava con ansia il giorno in cui il Signore avrebbe mandato il Messia. E il Signore gli aveva promesso che prima di morire egli avrebbe avuto la gioia di vederlo, il Messia tanto atteso. Il giorno in cui Maria e Giuseppe portarono Gesù al tempio, Simeone aveva avuto l’ispirazione di recarsi anche lui nella casa del Signore. Quando egli vide quel bambino, Dio gli fece capire che quello era il Messia. Allora Simeone lo prese tra le braccia, e ringraziò il Signore con tutto il cuore. Disse: «Ora, Signore, lascia pure che io, tuo servo, vada in pace, come tu hai promesso, perché i miei occhi hanno visto il Salvatore che tu hai mandato. Tu l’hai messo davanti a tutti i popoli della terra, come una luce che illumina tutte le nazioni e dà gloria al tuo popolo, Israele».
Maria e Giuseppe erano meravigliati al sentire quelle Simeone li benedisse, e parlò loro alla madre del bambino, Maria, dicendo: «Questo bambino sarà la causa della rovina o della salvezza di uomini del popolo d’Israele. Sarà un segno di Dio, che metterà in chiaro le intenzioni di molti, intenzioni che essi tengono nascoste nel cuore. E a te, Maria, una spada trafiggerà l’anima». Con quelle misteriose parole Simeone voleva dire che Gesù, in futuro, sarebbe stato accolto da una parte del popolo ebraico, mentre un’altra parte lo avrebbe rifiutato. Coloro che lo accolgono, cioè credono in lui e lo amano, si salvano perché andranno in paradiso, mentre per chi lo rifiuta sarà la rovina. Quanto a Maria, ella avrebbe molto sofferto a vedere il suo figlio rifiutato: avrebbe sofferto come se una spada l’avesse trafitta. Nel tempio, quel giorno, Maria e Giuseppe incontrarono anche una donna, di nome Anna. Ella era molto vecchia, aveva ottantaquattro anni, e da molti anni, da quando era rimasta vedova, si era dedicata totalmente a Dio; viveva nel tempio, e notte e giorno dimostrava a Dio tutto il suo amore per lui, con sacrifici e preghiere. Quando vide il bambino, anche Anna comprese di chi si trattava; allora, come Simeone, si mise a lodare Dio, e parlava del bambino a tutti coloro che aspettavano la venuta del Messia. Non fu quella l’unica volta che i suoi genitori portarono Gesù nel tempio di Gerusalemme. Tutti gli anni Giuseppe e Maria sua sposa si recavano a Gerusalemme per la festa di Pasqua, e portavano con sé anche Gesù. Quando egli ebbe dodici anni, accadde che, trascorsi i giorni della festa, mentre Giuseppe e Maria si avviarono verso casa, Gesù rimase a Gerusalemme. Giuseppe e Maria viaggiavano con numerosi altri pellegrini, gli uomini separati dalle donne, come si usava. Il primo giorno di cammino essi non si accorsero che mancava Gesù: Giuseppe pensava che fosse con Maria, e Maria pensava che fosse nel gruppo degli uomini. Soltanto alla sera si accorsero della sua assenza: allora subito, lasciato il gruppo, tornarono a Gerusalemme. Dopo tre giorni di ansiose ricerche lo trovarono nel tempio, intento a discutere con gli anziani e i maestri, i quali si meravigliavano della sua intelligenza e delle tante cose che sapeva. Sua madre allora gli disse: «Quanto ci hai fatto stare in pensiero!» Ma Gesù rispose: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?» Il fanciullo Gesù sapeva che il padre suo non era Giuseppe, come gli altri pensavano, ma Dio!