Sicuramente, nel corso della vostra vita, almeno una volta ve lo sarete chiesti: perchè il Natale si festeggia il 25 dicembre? E’ davvero la data in cui è nato Gesù Bambino? No, secondo gli attuali studi, sembra che il periodo sia proprio sbagliato. In effetti, il giorno e l’anno zero sono stati scelti in passato per convenzione, già a partire dal 337 dopo Cristo dal Papa Giulio I. Perchè proprio tale momento? Il motivo è presto spiegato: coincide con il giorno della festività romana del compleanno del sole.
Si trattava di un attimo importante e bello, perchè proprio a partire da tale momento le giornate cominciavano ad allungarsi. Ciò che venne deciso dalla chiesa romana d’occidente, però non fu valido per la chiesa romana d’oriente che continuo’ a festeggiare la natività del Cristo il giorno dell’Epifania, cioè il 6 gennaio. E’ altrettanto vero che Gesù non sarebbe nato nell’anno zero, ma tra il 10 e il 4 a.C. La trascrizione sarebbe, invece, legata ad un errore. Il monaco Dionigi il piccolo, infatti, pensava di correggere il calendario pasquale e preferì inserire sempre convenzionalmente la data di nascita di Cristo il 25 dicembre 753 dopo la fondazione di Roma. Si sa invece storicamente, che Cristo sarebbe nato sotto il regno di Erode e morì tre anni prima della fondazione di Roma. In questo senso, perciò il monaco avrebbe dovuto utilizzare al massimo l’anno 750 dopo la fondazione di Roma.
Insomma, errori su errori che hanno portato a convinzioni errate, ma oggi sarebbe doloroso per chiunque ama festeggiare il 25 dicembre la nascita di Gesù Bambino, correggere e cambiare giorno. La festa, che ha una valenza anche consumistica ormai è per tutti poco prima della fine dell’anno. Chissà, magari ritornando alla corretta data il Natale non sarebbe più lo stesso, le persone farebbero fatica ad abituarsi e si sentirebbero smarrite e confuse. Meglio evitare qualunque situazione di questo genere e immaginare che la festa sia dentro al cuore, in qualunque giorno si ricordi, perchè la nascita è anche un pò interiore e spirituale.