A casa nostra non è avanzato proprio nulla. In effetti, non abbiamo mai fatto troppi sprechi, ma abbiamo scelto, seppure abbondando in ogni caso, più o meno i prodotti culinari che avremmo consumato. Eravamo in tanti, ma abbiamo finito ogni delizia scelta. Siamo stati in Sicilia e potete immaginare quali e quante pietanze siano passate dalla nostra tavola.La crisi però ha spaventato un pò tutti e chi ha potuto è certamente corso ai ripari. Del resto sono convinta che, in questo senso, è come se ci stessimo “rieducando” e secondo me, anche passata la “bufera” continueremo a non esagerare come si faceva un tempo. Certo, diciamoci la verità, siamo ben lontani dall’austerità che ci si aspetterebbe da parte di chi, come la maggior parte degli italiani, ha qualche problemino di lavoro o di guadagni, ma già qualche passo avanti si è fatto.
Non è stato diverso per i regali e adesso i negozi sono ancora più vuoti, come i portafogli. La tredicesima è stata bloccata quasi a tutti, per cui solo “pensierini” per i propri cari e soprattutto utili. Neppure per sé stessi ci si è concessi troppo, anche se ciò non vuol dire che i beni di consumo non di prima necessità, anche piuttosto cari, non siano stati spazzolati prima della Vigilia di Natale.
Insomma, meno spese ma per qualcuno è comunque tempo di non esagerare con il “braccino corto”. Per quanto riguarda, infine, le partenze, all’inizio quasi nessuno sembrava volesse partire, poi le cose sono cambiate. Per il 25 si è rimasti in casa e dal 26 complici i prezzi leggermente più bassi, via verso mete estere non lontanissime ma comunque notevoli. In primo piano, in questo senso, le capitali europee. Voglia di cultura, ma soprattutto di relax e se non ci si può permettere una costosa meta esotica, questo non vuol dire che si debba restare per forza fra le quattro pareti domestiche.