Natale 2011: la crisi non ferma il settore dell’abbigliamento

I soldi quest’anno mancano ancora più del solito e questo lo abbiamo capito e tra l’altro da gennaio 2012 in poi non sappiamo davvero quello che ci aspetta. Ora però è quasi Natale e non è il caso di angosciarsi, basta non lasciarsi andare a spese pazze. Se quello di fine 2011 sarà un periodo di grande attenzione agli acquisti, questo a sorpresa non blocca il settore dell’abbigliamento che ritrova una nuova primavera. Secondo le cifre sembra che almeno il 62 per cento degli abitanti del Belpaese si stia soffermando sui vestiti e non solo per il Capodanno 2012. L’interesse addirittura è maggiore rispetto al 2010.

Lo conferma la Federazione moda Italia (Confcommercio), garantendo che il 53 per cento degli italiani spenderà meno di 200 euro per dei vestiti e accessori da regalare a Natale 2011, c’è poi un 20 per cento che parla di un budget dai 200 ai 500 euro, e quasi un 6 per cento pensa alla tredicesima e spenderà più di 500 euro.

Certo, non manca mai il gruppo, piuttosto nutrito di coloro che parlano di zero spese di questo tipo adesso, in attesa dei saldi. Per quanto riguarda, invece, in generale i consumi natalizi, si parla di  spese alimentari ridotte del 3,7 per cento rispetto allo scorso anno. Per il resto è confermato un meno venti per cento. Federazione Moda Italia, sui suoi settori ha registrano un meno 20,4 per cento  per la casa, tavola, cucina, un meno 25,4 per cento per l’abbigliamento esterno, intimo e sportivo e un meno 31,3 per cento per le calzature, le borse e gli accessori. Sulla questione è intervenuto Renato Borghi, presidente di Federmoda il quale ha detto:  “è la crisi, a mio parere, più grave dal dopoguerra. Il dettaglio plurimarca nonostante tutto resiste e, come di consueto, cerca con le proprie vetrine di contribuire, in questo sobrio Natale, ad accendere un lumicino di speranza e di ottimismo nei consumatori”.

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