Molti turisti scelgono il Messico per le proprie vacanze natalizie, ma come si festeggia l’arrivo di Gesù Bambino da questa parti? In ogni angolo di mondo si tratta di un periodo molto sentito che segue tradizioni ed usanze differenti e non di rado i festeggiamenti sono diversi pure all’interno dello stesso Paese. Già dalle ultime stagioni, complice anche la civiltà Maya che avrebbe previsto la fine del mondo nel 2012 molti viaggiatori hanno scelto tale meta, infrangendo l’abitudine di trascorrere con i propri parenti la notte del 24 dicembre. Qui il periodo di celebrazioni particolari inizia il 16 dicembre e fino al 24 le famiglie organizzano degli eventi notturni che prendono il nome di Posadas. Sono momenti in cui si commemora il vagare di Giuseppe e Maria a Betlemme, alla ricerca di un posto come riparo prima della nascita del Salvatore. Pure in tale angolo di globo ci sono i pranzi tipici che sono a base di tacchino ripieno con mandorle, filetto di carne e pesce secco. Ci sono, poi, le frittelle fatte in casa e il tradizionale ponche, bevanda calda servita con tejocote, zucchero di canna, cannella e uva secca.
La notte del 24 dicembre c’è l’ultima posada, che avviene intorno alle 23.30 e a mezzanotte ci si riunisce intorno a Gesù bambino, si intonano i villancicos (canti di Natale) e si comincia a pregare. in molte famiglie a questo punto c’è la tradizionale rottura della piñata, ovvero una pentola di terracotta o di cartone riempita di arachidi, agrumi, canna da zucchero, dolci, jícamas e tejocotes. Si sceglie il componente del gruppo che dovrà farlo e dopo essere stato bendato colpisce violentemente con un bastone il contenitore.
La Piñata simboleggia il peccato, mentre la persona che la rompe rappresenta la fede e non di rado è un bambino. Insomma, i turisti che scelgono arte, cultura e paesaggi messicani per Natale hanno molto da vedere e da imparare e il divertimento è assicurato.