La magica Notte di Natale, un racconto: seconda parte

 

Come va a finire la storiella di Natale di Filippo? Scopriamolo insieme:

Filippo rimase molto colpito da questo e la durezza del suo cuore cominciava a tremolare.

Poi si trovarono per le vie del centro, era il giorno in cui Filippo incontrò Giuditta. Si era messa l’apparecchio ai denti e lui la prese in giro. Anche qui Babbo Natale fece provare a Filippo la tristezza di Giuditta, perché per una bimba è comunque importante sentirsi carina e lui l’aveva ferita.

La durezza di cuore di Filippo continuava a tremolare ed i suoi occhi avevano i lucciconi.

Si spostarono ancora e si trovarono a casa di Filippo.

Sua mamma era molto stanca, lavorava di giorno in un ufficio e quando tornava a casa aveva da riordinare, preparare la cena, lavare, stirare e di tempo per riposarsi ne aveva ben poco.

Filippo si vide quando, finito di giocare in cameretta, lasciava tutti i giochi sparsi per la stanza. Andava poi in cucina a bere un bicchiere di latte e non puliva neppure se lo rovesciava per terra. Anche qui intervenne Babbo Natale e fece immedesimare Filippo nella mamma.

Il bimbo provò un’emozione fortissima che lo fece tremare. Sentì il grandissimo amore che sua mamma provava per lui, l’amore che metteva nel riordinare la casa e farlo vivere in una ambiente accogliente e pulito, l’amore che metteva nel lavare e stirare i suoi abitini e farlo andare a scuola sempre in ordine e la tristezza che la mamma provava tutte le volte che il preside della scuola la chiamava a causa del comportamento di suo figlio in classe.

Filippo scoppiò a piangere.

Aprì gli occhi e si accorse di essere nella sua cameretta da solo.

La mamma sentendolo piangere andò da lui e l’abbracciò. Rimasero così a lungo. La mamma era contenta perché da molto tempo Filippo non l’abbracciava più, da quando il suo papà era volato in cielo e lui non aveva nessuno con cui prendersela per questo.

Il mattino successivo Filippo telefonò a Giuditta e le disse che la trovava molto carina.

Poi chiamò Simone, gli chiese scusa e gli disse che voleva essere suo amico.

Ad un certo punto Filippo si accorse di un pacco rimasto sotto il suo albero: il suo regalo lo aveva già aperto! Che fosse quello di Babbo Natale? Aprì il pacchetto e trovò un pupazzo di Babbo Natale che se gli si premeva la schiena faceva l’occhiolino!

Filippo scoppiò a ridere e pensò: la notte di Natale è davvero una notte magica perché addolcisce i cuori e porta un sorriso sul viso della gente e Babbo Natale mi ha insegnato che comunque non è necessario aspettare che sia Natale per accorgersi di avere un cuore capace d’amare!

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