La Befana, piace davvero ai bambini?

Io credo che molto dipenda da due fattori: il primo la regione in cui si nasce, dove magari viene festeggiata in modo più o meno sentito e l’educazione familiare. Io per esempio, l’ho sempre temuta da bambina la Befana. Nessuno mi parlava di lei, in pochi la osannavano, portava via delle feste meravigliose e minacciava di regalare carbone. Non che per me, poi, facesse tanta differenza in fondo. Non ho mai amato i dolciumi, ma certo di fronte agli altri, che figura ci avrei fatto, mostrando l’unico pacchettino con degli oggetti neri e scuri. Come tutti i piccoli, comunque, non ero stupida e mi sono accorta ben presto, che lo stesso carbone era alla fine da mangiare e poi che mi importava, io lo regalavo.

 

In ogni caso, la Befana mi creava un certo timore, era quasi l’anima nera del simpatico Babbo Natale. Che poi, mi avevano abituato più alla presenza di Gesù Bambino che a quella di Santa Claus. Insomma, i doni arrivavano perché nasceva il Bambinello e questo Babbo Natale, chi era, da dove saltava fuori? Insomma, non vi nascondo che un poco di confusione l’ho avuta, diradata piano piano con l’età, ma credo di non essere stata l’unica bambina a non avere tutte le informazioni del caso.

Del resto, alla fine, i ragazzi sono curiosi e fanno domande, ma di fronte alle incertezze, si rendono conto che la cosa più bella sono i regali e aspettano la notte della Vigilia trepidanti, con un poco di delusione solo dopo aver capito che alla fine i doni li comprano mamma e papà. Pensandoci bene, forse è meglio: piuttosto che scrivere letterine a Babbo Natale o Gesù Bambino, è più facile convincere i propri cari del proprio comportamento e, quindi, ottenere il cadeau desiderato, anche se come al solito in questo periodo a vincere è più che altro il consumismo.

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