Tutti sappiamo intuitivamente cosa è un pupazzo di neve e, se da bambini siete mai stati sulla neve, sicuramente ne avrete improvvisato uno dalle forme più strane. L’immagine del pupazzo di neve compatta viene mentalmente associata in automatico al Natale e alle feste invernali. Ma impariamo a conoscere meglio questo ‘amico dei bambini’ e le tecniche per realizzarlo. Il pupazzo di neve ricorda nelle sembianze l’aspetto di un umano: può essere realizzato appallottolando una grande palla di neve per fare il corpo e poi aggiungere una palla più piccola sopra per formare il volto. Quest’ultimo verrà decorato con la fantasia: usando carote per il naso, bottoni per gli occhi e coprendolo con sciarpe e cappelli. Ma si possono usare anche carbona, sassi o altri tipi di ortaggi e frutta per i lineamenti del volto. Con bastoncini di legno si improvvisano anche delle braccia. Alcuni formano anche una terza palla per fare il collo.
In Lituania quello che noi conosciamo appunto come pupazzo di neve viene invece denominato ‘uomo senza cervello’: data la temperatura rigida che porta frequentemente la neve nel Paese il pupazzo di neve veniva usato, come in altri posti si fa ad esempio con gli spaventapasseri, come simbolo della lotta contro il governo, particolarmente nel 2005. In questa data vennero costruiti a questo scopo più di 100 pupazzi di neve posizionati proprio di fronte alla facciata del Parlamento e indicanti ironicamente ognuno dei parlamentari in carica. In Giappone invece i pupazzi di neve, detti daruma di neve, ossia , 雪だるま, classicamente realizzati usando due o tre palle e piccoli oggetti improvvisati per le decorazioni. Gli inglesi invece si riferiscono con la parola snowman, che letteralmente significa proprio uomo di neve, allo yeti, che anche da noi è del resto l’uomo delle nevi, anzi l’abominevole uomo delle nevi. Se dalle vostre parti non è scesa la neve potete coinvolgere i vostri bambini nel progetto di un pupazzo di neve di pasta di zucchero.