Il Natale è una festa sentita praticamente in tutto il mondo, ovviamente, con usanze e tradizioni differenti a seconda del Paese e del continente. Ognuno celebra la propria divinità, ma tutti sono abbastanza concordi nel considerarlo un periodo di rinascita e rinnovamento dello spirito. Nella stragrande maggioranza dei casi, ci si riunisce tutti insieme in famiglia o anche con le persone care che, però, durante tutto il resto dell’anno non si ha il tempo o il modo di vedere. Iniziano così delle grandi abbuffate e, non di rado, tra le pentole si mettono tutte le donne del vicinato. In Cina, ad esempio, nel lunario locale, l’evento più atteso è il Capodanno che giunge intorno al 28 gennaio. Per una settimana i festeggiamenti sono sontuosi e avviene di tutto: dallo scambio di doni, all’organizzazione di feste per bambini e riti propiziatori. I più piccoli, poi, sotto il cuscino sistemano un sacchettino rosso, che contiene tutti i buoni propositi per il nuovo anno.
Questo popolo e non solo a Natale, ritiene che ogni cosa, animata o meno, sia provvista di uno spirito proprio e particolare riguardo si rivolge alle tantissime divinità che governano la vita quotidiana. Ecco che, quindi, si può dare molta importanza persino al dio dei coltelli tanto per fare un esempio, anche se il più adorato è il dio della cucina. A quest’ultimo, durante l’anno si rivolgono offerte per evitare che il suo giudizio nei confronti della famiglia sia negativo. Moltissimi i piatti che si portano in tavola per il Capodanno Cinese, a cominciare dai nidi di rondine e fino ad arrivare alla testa di maiale intera bolita e condita con salse agrodolci. Le verdure invece sono servite intere solo in questa occasione. Anche in Giappone si attende la medesima festività per stare insieme alla propria famiglia, ma la tradizione viene anticipiata di un mese per farla coincidere con il classico Capodanno.
L’ultima notte di dicembre ci si reca al tempio e a turno si batte una grossa barra metallica sistemata in una struttura all’interno di un giardino sacro. La casa viene addobbata con festoni e decorazioni di bambù che tengono lontani gli spiriti maligni e al mattino del primo si indossa il kimono più bello per tornare al tempio e lanciare dei soldi in un’arca di legno. Si prega poi dio pechè conceda un anno ricco di felicità.