La mia domanda è sempre stata la stessa: “perché”? Come si fa a non amare il Natale, se non si hanno dei grandi dolori recenti a bloccare di fatto la propria voglia di vivere? Come è possibile non sentire quell’ondata di gioia e vitalità che invade tutti coloro che sono pronti a vivere la festa al meglio? Ho cominciato a cambiare idea, dopo aver avuto modo di conoscere delle persone che mi hanno spiegato a fondo certi dettagli che, purtroppo, mi sfuggivano. Ripensare al passato, alla propria infanzia, a quando tutto è semplice e non si può non essere felici e poi accorgersi che tutto intorno è incerto e non di sicuro semplice come si pensava. Le disillusioni sono arrivate e non sempre si accettano di buon grado. Se oggi si vedono le cose in modo obiettivo, il tutto è il risultato di ciò che è avvenuto ieri, un processo di cambiamento profondo e una capacità di vedere oltre la massa.
Il risultato è che aumentano coloro che salterebbero volentieri le feste di fine anno, pure per risparmiare un bel pò. Non è così facile purtroppo e, del resto, con la crisi economica che avanza e i tempi fin troppo incerti, c’è ben poco da stare allegri, ma le preoccupazioni aumentano. Come festeggeremo stavolta, provati anche da una tanto paventata fine del mondo il prossimo 21 dicembre 2012? Riusciremo davvero a superare tutto, magari risparmiando un bel pò? Preoccupazioni che qualcuno ha già profondamente dentro l’animo, perché dobbiamo riconoscere che le festività natalizie di sobrio e low cost non hanno proprio nulla.Questo a cominciare dai regali che cerchiamo disperatamente dai primi giorni del mese di dicembre e, non di rado, con i prezzi ritoccati decisamente in alto. Abbuffate vari, auguri ad amici e parenti e, per qualcuno i viaggi: il Natale oggi è decisamente una festa consumistica che per i più poco ha di religioso e, chi se ne rende conto profondamente, soffre in silenzio.