Sin da piccoli, abbiamo imparato la classica filastrocca:” La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte col cappello alla romana viva viva la Befana! “. Chi è veramente questa vecchietta che arriva quando Babbo Natale è andato via e porta in dono dolciumi per i bimbi buoni e carbone per i cattivi? La signora che si sposta a bordo di una scopa proprio come una antica strega e dispensa regali nel periodo di Natale, la notte tre il 5 e il 6 gennio, è frutto di racconti popolari, leggende, ma anche tradizioni di origine cristiana. Il motivo per il quale è così tanto generosa, nonostante siano già trascorsi sia il 24 che il 25 dicembre, è principalmente legato al fatto che porta un sorriso ai più piccoli in ricordo dei doni offerti a Gesù Bambino dai Re Magi, che arrivarono nella grotta di Betlemme proprio in tale data.
L’abbigliamento che la contraddistingue, sempre copiato da chi la vuole imitare, riguarda un gonnellone scuro ed ampio, un grembiule con le tasche, uno scialle, un fazzoletto o un cappellaccio in testa, un paio di ciabatte consunte. Non mancano mai, ovviamente, le classiche quanto colorate toppe un pò ovunque. Amata e temuta, per via della possibilità che nella calza messa sul camino dalla mamma, si possa non trovare alcuna golosità natalizia, ma tanto attesa.
Arriva anche lei come Babbo Natale, di notte, ma non su un carro trinato da renne, ma a cavallo di una scopa in grado di passare sopra i tetti delle case. Immune ai fastidi del freddo nonostante l’età, a volte, lascia pure qualche giocattolo, ma per i capricciosi persino cenere. In molti luoghi del mondo, è tradizione lasciare alla Befana un piattino con un mandarino o un’arancia con un bicchiere di vino in modo che si possa rifocillare. I piccoli, invece, devono attendere il giorno successivo per scoprire cosa ha portato davvero e per trovare il pasto finito e della cenere sparsa sul piatto.