Favola Gesù Bambino: nel giardino degli angeli

E’ bellissima quella fase in cui i più piccoli credono fermamente a Babbo Natale e lo aspettano con ansia la notte del 24 dicembre, ma è ancora più tenero scoprire il loro fervore di fronte a Gesù Bambino, come la favola che stiamo per raccontarvi:

Nel giardino degli angeli

–         Avanti, amici miei, dividiamo la merenda e facciamola durare, che non c’è né più! – dice Carletto al suo cagnolino e al suo gattino.

I tre mangiano contenti, anche se le razioni sono scarse.

Certo Carletto avrebbe potuto tenere tutta per sé la merenda, ma i suoi piccoli amici avevano tanta fame!

–         Miao – ringrazia il gattino.

–         Bau – ringrazia il cagnolino.

Poi i tre riprendono a giocare mentre fuori nevica.

Lassù in Paradiso, su una nuvola che sembra un giardino, due angioletti giardinieri osservano un nuovo fiore che sboccia.

–         E’ la buona azione di Carletto… che splendido fiore! –

–         Innaffialo, presto! –

Lo sapevate, signori bambini, che le vostre buone azioni fanno crescere bellissimi fiori nel giardino del paradiso? Ogni buona azione, spunta un nuovo fiore.

E’ un giardino immenso, perché di buone azioni i bambini ne compiono continuamente, anche senza accorgesene.

Ogni tanto però, gli stessi bambini che compiono buone azioni si distraggono, e ne compiono di cattive.

Vedete Carletto che, nella fretta di imbucare una letterina, ha urtato malamente sua sorella.

–         Ehi! Chiedi almeno scusa! – strilla lei, ma Carletto se la ride, e scappa via.

E voi, signori bambini, vi siete mai chiesti come mai ci viene da ridere quando qualcuno casca e si fa male?

Non è certo bello, e nemmeno c’è tanto da ridere!

La letterina che Carletto correva ad imbucare era per Gesù Bambino.

–         Caro Gesù…vorrei un trenino, se possibile elettrico … firmato Carletto. Bene! – fece Gesù leggendola al suo piccolo scrittoio lassù in Paradiso. – Vediamo un po’ come sta il fiore di Carletto. Ma nel giardino delle buone azioni il fiore di Carletto aveva il capo reclinato, tutto appassito.

–         Infatti, se le buone azioni fanno nascere nel giardino del Paradiso dei bellissimi fiori, le cattive azioni li fanno appassire.

Gesù, vista la situazione, gettò nel cestino della carta straccia la lettera di Carletto.

Il nostro Carletto, intanto, non sapeva di quel che succedeva in Paradiso.

Eccolo che, anche se la giornata è davvero cattiva, sta andando a trovare una suo compagno di scuola.

Fa molto freddo, c’è un vento tremendo, che gli rivolta persino l’ombrello, ma Carletto vuole assolutamente portare i compiti all’amico, che non è andato a scuola già da qualche giorno. Rischia di perdere il berretto, il nostro Carletto!

–         Mi sono slogato una caviglia perché volevo sciare ai giardini pubblici! – dice l’amico di Carletto.

–         Ti ho portato i compiti, sei contento? – chiede Carletto.

–         Io veramente preferivo non farli! – risponde l’amico. – Ma visto che sei qui … dai, detta! –

A mano a mano che i due bambini procedevano nei compiti, il fiorellino di Carletto, lassù in Paradiso, alzava il capino.

E quando Carletto, senza nemmeno pensare di aver compiuto una buona azione, si avviò verso casa, il suo fiore era tornato vispo e colorato come non mai.

L’angelo custode di Carletto aveva visto tutto, e decise di andare a riprendere la letterina del suo protetto dal cestino della carta straccia, nell’ufficio di Gesù Bambino.

Che daffare c’è in Paradiso fra buone e cattive azioni! Un daffare che qui sulla terra nemmeno immaginiamo!

Se porterò la letterina del mio Carletto al Bambino Gesù, lui la accetterà volentieri, ora che il fiore delle buone azioni è rifiorito! – diceva l’angioletto, e secondo me aveva ragione.

Gesù Bambino era al reparto spedizioni. Bisognava infatti controllare per bene che i giocattoli bene incartati recassero il nome esatto dei bambini ai quali erano indirizzati, altrimenti ci sarebbero stati grossi disguidi!

–         Gesù … mi sono permesso di ripescare questa letterina dal tuo cestino – disse scusandosi l’angelo custode di Carletto. – Sai.. il fiore del mio protetto ora è di nuovo arzillo, perché lui ha compiuto una buonissima azione. –

Gesù sorrise, e prese la lettera.

–         Faremo subito la spedizione – promise.

Fu così che Carletto ebbe il suo trenino. Proprio quello che desiderava da tempo.

Nella vita di ogni bimbo ci sono momenti nei quali lui si sente buono, perché lo è. In altri momenti invece un certo spiritello lo spinge a commettere qualche cattiva azione, o capriccio.

Nessuno è tutto buono, e nessuno è tutto cattivo.

E lassù in Paradiso, nel giardino delle buone azioni, c’è sempre un gran movimento di fiori che sbocciano, poi reclinano il capo, poi si riprendono, poi si abbandonano di nuovo, e così di seguito… per tutta la vita.

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